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Concorso Dsga, guerra tra facenti funzione e concorsisti. Mistero sulle correzioni delle prove

Concorso Dsga, guerra tra facenti funzione e concorsisti. Mistero sulle correzioni delle prove.

In rappresentanza degli interessi dei partecipanti al concorso per DSGA, riteniamo opportuno precisare quanto segue.

Il concorso in oggetto sta attraversando una situazione di stallo dovuta all’emergenza da Covid ma, allo stesso tempo, ai reiterati tentativi esterni, tesi a rallentare e sabotare la sua conclusione. Consideriamo deplorevole che la più grave situazione di crisi a cui il nostro Paese è andato incontro dal secondo dopoguerra abbia costituito il pretesto per far riemergere l’interesse a rivendicare pretese illegittime, contrarie ai principi di legalità e meritocrazia e, altresì, animate dall’egoismo e dalla prepotenza delle più note sigle sindacali, le quali pur di salvaguardare gli interessi dei loro tesserati, esercitano pressioni nei confronti del MI, disinteressandosi delle esigenze di rinnovamento culturale che dovrebbero ispirare il sistema scolastico italiano.

Nelle more dell’approvazione del D.L. n. 22 dell’ 8 aprile 2020, infatti, assistiamo all’ennesimo tentativo, da parte della categoria dei facenti funzione, di far approvare al Senato un emendamento finalizzato a consentire un’illegittima progressione verticale di carriera, dal profilo B a quello D, in assenza del titolo di laurea richiesto per legge, attraverso lo svolgimento di una procedura concorsuale semplificata. Se nulla questio rispetto al loro modus operandi, viene da chiedersi come sia possibile che sigle sindacali e, probabilmente, alcune forze politiche, possano dar seguito a tali richieste pretestuose, dal momento che un concorso, quello ordinario, è in piena fase di svolgimento e che dalle risultanze di quest’ultimo si dovrà procedere al reclutamento dei nuovi DSGA.

È la legge a stabilire che per ricoprire il ruolo è necessario il titolo di laurea specifica ed è stato, peraltro, il Presidente della Repubblica Mattarella a rilevare profili di illegittimità rispetto alle pretese avanzate dai facenti funzione. Il reiterarsi di tali forme di pressione, peraltro, incide pesantemente sul proseguo della procedura in oggetto. Si consideri, infatti, che a fronte di una precisa disposizione normativa, l’art 4 del Decreto sopra citato, tesa a chiarire come la sospensione delle procedure concorsuali fino al 15 maggio riguardi esclusivamente lo svolgimento di prove in presenza dei candidati, alcuni USR abbiano deliberatamente deciso di sospendere la correzione delle prove scritte fino a quella data, invocando, erroneamente, proprio la norma citata.

Nondimeno, non si comprende come sia possibile che, solo pochi giorni fa, si sia proceduto alla nomina del Direttore generale dell’USR Lazio, essendo tale ruolo vacante già da mesi e che non vi sia stato mai alcun aggiornamento sullo stato di avanzamento delle correzioni degli elaborati scritti. Riteniamo singolare, inoltre, che a fronte di più solleciti per e-mail, nessun USR abbia mai fornito chiarimenti rispetto alle domande legittime poste dai concorsisti in merito alla situazione della procedura. I tempi per garantire le assunzioni entro settembre stanno diventando sempre più stringenti e il rischio di rendere vani gli sforzi e i sacrifici di migliaia di concorsisti diventa sempre più concreto. Tutto questo si manifesta nel silenzio assordante dell’amministrazione, incapace, tuttora, di individuare una linea di indirizzo comune relativa a tempi e modi per concludere il concorso.

La mancata conclusione della procedura entro l’estate, oltre a pregiudicare gli interessi di noi concorsisti, rappresenterebbe un problema anche per l’amministrazione, che non sarebbe in grado di coprire le attuali carenze di organico. Il salto di un anno delle assunzioni, quasi sicuramente, costringerebbe l’amministrazione a dover rinunciare alla disponibilità a ricoprire l’incarico di gran parte dei vincitori, essendo plausibile che gli stessi decideranno di cogliere nuove opportunità professionali, magari derivanti dalla vincita di altri concorsi, meno soggetti a pressioni sindacali, o dalla scelta di abbandonare un Paese sempre più incapace di valorizzare le proprie giovani risorse.

Del resto, la fuga di cervelli, di cui tanto ci si lamenta nel nostro Paese, è un fenomeno sempre più in crescita. È arrivato il momento che l’amministrazione si preoccupi anche delle sorti di questo concorso, provvedendo a sollecitare l’immediata ripresa dei lavori da parte delle commissioni e la conseguente pubblicazione dell’elenco di ammessi alle prove orali da parte degli USR. A circa 4 mesi dall’avvio del prossimo anno scolastico, migliaia di ragazzi non conoscono ancora gli esiti di prove sostenute a novembre scorso e, altresì, non sono stati individuati tempi e modalità di svolgimento delle prove orali. L’auspicio di noi concorsisti è che la grave crisi a cui siamo andati incontro e che ci accingiamo con fatica a superare rappresenti l’occasione per promuovere un processo di rinnovamento culturale del Paese e del suo principale strumento di crescita e sviluppo della persona, ovvero la scuola.

Augurandoci che l’amministrazione si voglia rendere finalmente protagonista di tale cambiamento, i partecipanti al concorso per DSGA lotteranno fino alla fine per la tutela dei loro interessi, nella consapevolezza di trovarsi dalla parte giusta, quella della legalità e della meritocrazia.

Il Comitato Difendiamo il Concorso DSGA

 

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