Opinioni

“Cara Azzolina”, i consigli di una mamma alla Ministra

Cara Ministra Azzolina,
Sono una mamma di due bambini di 4 e 2 anni.
Come molte altre donne, in questo periodo, sto vivendo il periodo di lockdown “faticosamente”… i miei piccoli stanno risentendo dell’assenza degli amici, delle maestre e delle attività ludico-sportive….e comunque mi reputo fortunata che, nonostante mille cambiamenti, rispettino ancora​ orari e abitudini del nido e della scuola materna.
Le scrivo poiché apprendo dai giornali che, in questi giorni, il suo Ministero sta lavorando per una riorganizzazione della scuola per settembre.
Leggo che le ipotesi sono tante: turnazione, didattica a distanza e infine…dare priorità alle famiglie in cui entrambi i genitori lavorino: proprio quest’ultimo aspetto ha colto la mia attenzione.
Tutti sappiamo che nulla ancora è deciso e tutto dipenderà dall’impatto del Covid 19 di questi mesi: tuttavia desidero evidenziare alcuni aspetti nella speranza che possano essere presi in considerazione nelle vostre valutazioni. Per farlo, le racconto chi sono io e come vivo il mio essere mamma.
Parto dall’inizio: sono una mamma che attualmente non lavora. Ho incontrato e ho scelto di sposare un uomo che serve il nostro Paese, pertanto non ho deciso io di non lavorare ( sono laureata e con due master)…lavoravo 2 anni fa…ma, sposandolo, mi sono trovata ad essere soggetta a frequenti spostamenti che non mi hanno più permesso di farlo.
La famiglia deve restare unita: è questo che mi ha fatto promettere mio marito prima del matrimonio!
E questo è quello che desidero anche io. Non le nascondo però che ciò comporta grandi sacrifici. Spesso mi mi trovo da sola a casa, a volte una casa che “conosco” da pochi giorni… con i miei figli, sola, perchè mio marito ha impegni di lavoro costanti e pressanti, spesso lontani da casa…credo si tratti di una situazione comune a molte donne in Italia. Il Nido e la Scuola dell’Infanzia, oltre all’indiscussa valenza educativa, aiutano anche le famiglie a gestire meglio la propria routine.
Sicuramente capirà la fatica per una madre, in questo contesto, di “sostituirsi” ad una maestra non per insegnare la didattica ( non ho studiato per quello, e ci sono professionisti che dedicano la propria vita per questa missione! ) ma almeno per insegnare ad un bimbo, della scuola materna, il rispetto delle regole: stare seduto, ascoltare e fare…non può immaginare quanto sia difficile farsi ascoltare, perché io sono la mamma e non la maestra, e loro, i nostri bambini, lo sanno bene.
Le insegnanti della scuola d’infanzia non fanno solo “lavoretti”: piuttosto, creano le basi della gioia dell’apprendere e costruiscono tutti quei cassetti cognitivi che si apriranno e si approfondiranno in futuro.
La didattica a distanza colma solo in parte il fabbisogno didattico dei nostri bambini. Di certo è servita per portare a termine, in qualche modo, l’anno scolastico, ma non può sostituirsi all’insegnamento tradizionale, quello frontale
Molte madri si stanno chiedendo come verrà affrontato il prossimo anno scolastico. Nell’ipotesi che citavo prima, ovvero quella di prediligere le famiglie con entrambi i genitori lavoratori, mi chiedo come si possa scegliere a chi dare o non dare istruzione…perché, anche in un momento di emergenza…l’ istruzione è un diritto e in quanto tale spetta a tutti i bambini!
Così come mi chiedo quanto sia corretto, a livello sociale, penalizzare quei bambini le cui mamme che, per scelta o necessità, non stanno lavorando.
E poi, a livello strategico, quando mai queste mamme potranno reinserirsi nel mercato del lavoro, proprio ora, che il nostro Paese dovrà rialzarsi e rimettere in sesto la propria economia?
Mettendo la famiglia in condizioni “normali” anche le mamme che ora sono a casa potrebbero diventare, un giorno, una forza lavoro per “rialzare” questo nostro Paese!!!
Scendendo ad un livello ancora più pratico, mettiamo il caso a settembre non si ricominci e una mamma debba andare a fare la spesa…i due figli dove li lascia? Li porta con sé al supermercato? Sono più al sicuro li?
E se una mamma deve fare una visita medica? Se non ha nonni, se è appena arrivata in una città come spesso capita a me…dove sbatte la testa?
Sono tante le domande a cui noi mamme non sappiamo dare una risposta…confidiamo però nel fatto che lei e i suoi collaboratori saprete inventarvi ” qualcosa”​ …con quell’ingegno e spirito di adattamento tipico della nostra grande Nazione, affinché sia possibile che a settembre questi bambini, tutti, possano tornare a scuola.
Ovviamente, ​ nel pieno rispetto delle precauzioni e prescrizioni di carattere sanitario. Sono sicura che le soluzioni ci siano, la prima che mi viene in mente è quella di misurare la temperatura dei bimbi all’ingresso e dopo 2 ore dall’entrata in classe, per monitorare prontamente eventuali sintomatologie.
C’e’ una cosa peggiore del virus… la tristezza nei volti dei bimbi e il non saper cosa e come fare/dire di noi genitori di fronte alle loro difficoltà. Ci vorrà forse un po’ di impegno e di fantasia, ma le soluzioni esistono, vanno valutate e implementate con serietà e coraggio.
Cara Ministra, sono sicura che potrà aiutarci! Tutte le mamme d’Italia le saranno grate per questo! Buon lavoro

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