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Sì al cell in classe, ma non per chattare. L’apertura di Azzolina

Sì al cell in classe, ma non per chattare. Lo ha detto oggi il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina.  “Lo smartphone è uno strumento e come tale bisogna saperlo utilizzare. Ho visto tanti ragazzi utilizzarlo per studiare e lavorare, con delle app innovative. Ci sono delle scuole che stanno facendo cose grandiose dal punto di vista dell’innovazione didattica, se lo smartphone può servire a questo ben venga, ma non per altre cose come chattare. Deve servire per finalità didattiche. Anche lì c’è del lavoro da fare”. Lo ha spiegato Azzolina a margine dell’evento ‘Media education’ alla Camera che ha detto sì al cell in classe.

PIANO SCUOLA DIGITALE

“Rilanceremo i temi del Piano Nazionale Scuola Digitale. Faremo il punto – ha detto Azzolina – sulle azioni che sono state effettuate o meno in questi anni e su quelle che vanno potenziate, lavoreremo per formare sempre meglio i docenti. Già nel decreto scuola si parla, ad esempio, della formazione in relazione alla programmazione informatica. Faremo una ricognizione delle risorse che ci sono ancora da spendere e di quelle che possiamo mettere su questo fronte. Creerò un gruppo di docenti esperti sull’innovazione didattica. Su questo lavorerò insieme alla Vice Ministra Anna Ascani”.

LE COMPETENZE DIGITALI

“Da una parte dobbiamo fornire agli studenti le competenze digitali per utilizzare in modo corretto il web, comprese le nozioni di base del coding. Dall’altra però è indispensabile anche la modernizzazione in chiave digitale degli istituti scolastici, fornendo alle scuole le tecnologie per connettersi alla rete e strumenti didattici moderni. Anche questo è un fronte su cui abbiamo ripreso i lavori e velocizzare pianificazione e spesa. Da oggi riparte il confronto su questi temi, lo ripeteremo sui territori. E le porte del Ministero saranno sempre aperte per chi vorrà dare il suo contributo”. All’iniziativa è intervenuto tra i relatori il prof Marco Gui dell’Università Milano Bicocca il quale ha lanciato una petizione per un uso responsabile dei social da parte della classe politica mentre Nunzia Cardi, direttore del Servizio di polizia postale e delle comunicazioni, ha rivelato che in un solo anno i furti di dati sanitari sul web è aumentato del 99%.

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