“Penalizzati i docenti del Sud”. La norma del Decreto Scuola incriminata
Penalizzati i docenti del Sud. È l’accusa che viene fatta al governo. Nel mirino la norma che prevede lo stanziamento per 5 anni nello stesso istituto per i nuovi immessi in ruolo nei prossimi concorsi. L’esempio è quello classico: un insegnante del Sud che, pur di trovare finalmente un lavoro stabile, partecipa ai bandi delle scuole del Nord. Ma, stavolta, con il Dl Scuola, quel docente meridionale sarà costretto a restare lontano da casa per almeno 5 anni. Così prevede la norma introdotta dal governo. E i sindacati sono in stato di agitazione, penalizzati i docenti del Sud.
“La legge di bilancio che la maggioranza si appresta ad approvare definitivamente non ci piace perché stanzia
poche risorse per la scuola, penalizza i docenti meridionali neo immessi in ruolo con i prossimi concorsi e prolunga il calvario dei lavoratori ex co.co.co”. Lo dice il segretario della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza. Tutte le organizzazioni sindacali di categoria hanno proclamato lo stato di agitazione e convocato un flash mob davanti alla sede del Miur.
“Come da tradizione – aggiunge – anche quest’anno la scuola si appresta a ricevere il minimo indispensabile per tirare a campare. Sono state vane le promesse del ministro Fioramonti che appena insediato aveva promesso un aumento a tre cifre degli stipendi. Mentre non è per niente sufficiente l’incremento dei posti di potenziamento nella scuola dell’infanzia e la trasformazione dei posti di sostegno in deroga in organico di diritto”.
“Resta drammatica la questione meridionale – spiega Rizza – soprattutto alla luce del vincolo quinquennale che scatterà per coloro che vinceranno i prossimi concorsi per docenti. Un elemento che non può che peggiorare la condizione dei tanti giovani del Sud costretti a lasciare la nostra regione per lavorare nella scuola”.
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