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Supplenti, Natale senza soldi? C’è chi attende da due mesi lo stipendio

Supplenti, Natale senza soldi? C’è chi attende da due mesi lo stipendio

Quota cento dovrebbe aprire le porte della stabilizzazione a decine di migliaia di precari. Per il momento, però, ha aperto l’ennesima voragine nel sistema scuola. Una voragine da cui sono stati inghiottiti, ancora una volta i docenti supplenti. Quelli, per intenderci, che sono all’ultimo gradino della scala ascensionale dell’insegnamento. Il sintomo principale? Il mancato pagamento degli stipendi. In tanti attendono ancora le spettanze di ottobre, qualcuno, addirittura vanta settembre. Quasi tutti novembre.

«Ho speranza di prendere qualcosa prima di Natale?». È la domanda più frequente che si pongono, in questi giorni.

Su Facebook ci sono parecchie pagine in cui gli insegnanti si scambiano informazioni sui pagamenti. Michele scrive «Mia moglie, in servizio dal 26 settembre, ancora non ha visto un euro. È normale? Qualcuno si trova in simili condizioni? A chi potremmo rivolgerci?». Giuseppe: «Lavoro dal 9 ottobre, sino ad ora ho avuto sei contratti e non ho ancora visto un euro». Una parte non è ancora nemmeno riuscita ad accedere al portale NoiPa. Alcuni gioiscono per il fatto che il loro contratto risulti «autorizzato», lo vedono come un segno di speranza per arrivare a percepire lo stipendio.

Il sindacato, come sempre, è il collettore delle istanze. Sottolinea Doriano Ficara di Flc-Cgil Cuneo: «Solitamente il Miur dispone una copertura annuale ma negli ultimi mesi c’è stato un eccessivo uso di supplenze. Con la quota cento probabilmente non ci si aspettava che così tanti insegnanti andassero in pensione. Certamente ci sono problemi legati all’amministrazione ma è chiaro che a novembre è venuta a mancare la disponibilità finanziaria che a dicembre si sentirà ancora di più con le tredicesime».

Insomma c’è da sperare e basta, ma questa non può essere la normalità. Anche se, a sentire le parole di Ficara, è proprio questa. «Il ritardo nei pagamenti è una patologia non nuova, le pratiche da fare e la burocrazia da seguire sono sempre più complesse – conclude -. Anche a noi arrivano le segnalazioni dei supplenti: il sistema è vicino al collasso. Abbiamo scritto al sottosegretario De Cristofaro per segnalare l’emergenza».

Intanto i docenti continuano a consultare nervosamente il portale NoiPa. Come Rosanna Donini, insegnante di scuola per l’infanzia a Fossano e Bra. «Fino a pochi giorni fa sul portale di NoiPa, della Pubblica amministrazione compariva la dicitura “risorse in corso di assegnazione da parte del Miur”, ora il pagamento risulta autorizzato ma i soldi non mi sono ancora arrivati. Non è solo il mio caso o alcuni casi sporadici magari dovuti a disguidi burocratici, qui mancano proprio i fondi».

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