Famiglia

Baby alcolisti: l’età media della prima sbronza scende a 11 anni, è boom di ricoveri per intossicazione

Sempre meno anni d’età ma sempre più confidenza coi superalcolici. “Sui media arriva solo la punta dell’iceberg della deriva etilica delle nuove generazioni. Basta fare due chiacchiere coi tassisti che nelle notti di venerdì e sabato riaccompagnano a casa tantissimi bambini stravolti dall’alcol dopo serate nei chioschetti e locali”. A parlare è Alberto Villani, responsabile dell’Unità operativa complessa di Pediatria generale e Malattie infettive dell’ospedale Bambino Gesù di Roma.

Sentito dal Quotidiano Nazionale, il medico affronta un problema sempre più diffuso: il consumo di alcolici tra minorenni a partire dagli 11 anni d’età. Secondo le statistiche, infatti, è proprio a 11 anni che avviene in media il primo contatto con i superalcolici.

17 per cento dei ricoveraati hanno meno di 14 anni

“Chi ha questo tipo di problema sono bambini ricchi e poveri, maschi e femmine, non c’è differenza – prosegue Villani –. Generalmente soggetti che vivono una profonda solitudine esistenziale. Non praticano sport, non suonano strumenti, hanno una vita vuota che riempiono con vino, birra e superalcolici”.

“Nell’immediato – spiega l’esperto – vanno incontro al coma etilico, a lungo termine possono sviluppare danni al sistema nervoso centrale che si traducono in rallentamenti e tremori. Per non parlare delle conseguenze a livello epatico, cirrosi e tumori compresi”.

I numeri parlano chiaro: il 17% delle intossicazioni alcoliche trattate al pronto soccorso riguarda soggetti sotto i 14 anni. Lo chiariscono le rilevazioni dell’Osservatorio sulle dipendenze di Palazzo Chigi.

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