Sindacati

Torna l’educazione civica a scuola, ma non si sa chi la insegnerà e quando

Il paradosso di una riforma senza coraggio e a costo zero. Anief aveva chiesto al Parlamento maggior coraggio, di trasformarla in disciplina con un orario aggiuntivo e non a spese di altre materie. Con docenti specializzati e programmi specifici. Marcello Pacifico (Anief): Da sempre, ogni educatore ha affrontato l’argomento in materia trasversale. Non servono coordinatori ma docenti preparati e serve anche dare dignità a una disciplina che deve essere considerata una materia.

È stata approvata in via definitiva dal Senato la proposta di legge che reintroduce l’insegnamento dell’educazione civica. Con 33 ore della disciplina a settimana in tutte le classi a partire dalla primaria e voto in pagella. Il fatto che la legge non stanzi nuove risorse per la formazione dei docenti è un dato che pesa molto nel giudizio della norma approvata. Inoltre, rimane il problema dell’inglobamento della disciplina all’interno di altre, quindi non si svolgeranno di fatto delle ore in più. Anief, ricevuta in audizione a marzo alla Camera, aveva segnalato quali erano i punti deboli e quelli da valorizzare, ma non è stata ascoltata. 

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, afferma che “ancora una volta si vuole fare una riforma a costo zero, con la sottrazione di altre ore d’insegnamento per fare spazio all’educazione civica senza darle la dignità di materia con un coordinatore non definito che la dice lunga su quanto si tenga alla qualità dell’insegnamento. Per non parlare dell’improvvisazione con la quale i colleghi dei docenti si ritroveranno ad inizio settembre a dovere decidere a chi affidare le 33 ore di lezione annue, magari a personale presente nell’organico dell’autonomia che non ha alcuna cognizione di quello che dovrà insegnare. Ma chi deciderà chi insegna è il vero dilemma”.

COMUNICATO STAMPA ANIEF

 

 

Articoli correlati

Back to top button