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Greta esorta i coetanei del mondo a scioperare per il clima, ma Bussetti dice no. La replica di Corlazzoli

Sciopero di Greta? “Si andrà a scuola regolarmente”. Così ha risposto il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, ai giornalisti che gli hanno chiesto se l’Italia seguirà l’esempio della Scozia. Autorizzando gli studenti a non andare a scuola per partecipare all’iniziativa a favore del clima lanciata dall’attivista 16enne svedese Greta Thunberg. Alla protesta di venerdì parteciperanno oltre 75 Paesi del mondo.

Sul tema si è espresso anche il docente e giornalista Alex Corlazzoli, in un articolo sul suo blog per Il Fatto Quotidiano. L’insegnante si schiera apertamente a favore del Global Strike For Future, lo sciopero mondiale della scuola lanciato dalla piccola studentessa svedese con la sindrome di Asperger. “Greta – spiega Corlazzoli –  fino al 9 settembre scorso, ha manifestato perché voleva che il governo svedese riducesse le emissioni di carbonio come previsto dall’accordo di Parigi sul cambiamento climatico”. In forma di protesta pacifica, la giovane studentessa si è presentata ogni venerdì – durante l’orario scolastico – di fronte al parlamento del suo paese.  “La forza del gesto di questa adolescente – chiarisce il prof – ha attirato l’attenzione di tutto il mondo”.

In Italia – dove Bussetti ha negato totalmente l’adesione all’iniziativa – i ragazzi delle scuole superiori scenderanno in piazza. “Sarebbe significativo – argomenta Corlazzoli – se anche nella scuola primaria e nella secondaria di primo grado ci si fermasse. Uno “sciopero bianco”, magari anche solo per un paio d’ore con chi sarà protagonista dei danni del cambiamento climatico”.

“Chi oggi siede sui banchi di scuola – conclude il docente – tra 30 anni ne avrà quaranta e potrà fare qualcosa per non fare morire il nostro pianeta”.

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