Famiglia

Bimbi morti per acino d`uva, il 118: “Docenti e genitori devono saper fare le manovre di disostruzione”

Due bimbi morti nel giro di 15 giorni giorni per un acino d’uva andato di traverso e finito nelle vie aeree. Due tragedie assurde che forse, intervenendo nei secondi subito successivi all’incidente, avrebbero potuto essere evitate.

BIMBI MORTI PER ACINO D’UVA, COME SALVARLI

“Morti potenzialmente evitabili, occorre chiamare immediatamente, senza alcuna perdita di tempo il 118 ed eseguire le istruzioni che vengono impartite in tempo reale dagli operatori su come effettuare le manovre di disostruzione”, interviene Mario Balzanelli, Direttore del Sistema 118 di Taranto e Presidente della Societa’ Italiana dei Sistemi 118 (SIS 118). E aggiunge: “Tutte le mamme e i papa’ d’Italia devono conoscere le manovre di disostruzione delle vie aeree e saperle mettere in pratica quando occorre, poiché’ hanno elevate probabilità’ di consentire il ripristino della ossigenazione e della ventilazione”.

Il presidente Sis ribadisce, come ha fatto in altre occasioni che Il 118 Italia e’ gratuitamente a disposizione di tutta la popolazione italiana per il relativo apprendimento ed addestramento. L’ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo uccide, se non si effettua immediatamente la manovre di disostruzione, in media entro 3 – 4 minuti. L’asfissia devasta infatti la corteccia cerebrale in tempi rapidissimi. “E’ catastrofico perdere secondi, figuriamoci minuti”, spiega Il presidente del Sis.

I CASI

L’8 agosto dello scorso anno a Marina di Lizzano (Taranto), una bambina di due anni mentre era la mare con la famiglia, mangia un chicco d’uva, che le va di traverso. La piccola di li a pochi minuti va in arresto cardiaco. Un medico e un soccorritore, che si trovavano casualmente sulla spiaggia iniziano le manovre di rianimazione. La bambina viene portata presso la sede della Guardia Medica Turistica, viene chiamato il 118. L’ambulanza arriva subito, cosi’ come l’automedica. Sul posto arriva lo stesso direttore del 118, Balzanelli e subentra nelle manovre rianimatorie. Dopo quasi 2 ore di rianimazione si constata il decesso.

Il 23 agosto sempre 2018, sempre in provincia di Taranto, un bambino di due anni mentre e’ in casa mangia un chicco d’uva. Fatalmente lo inala con conseguente ostruzione totale delle vie aeree. Viene portato alla Guardia Medica Turistica. Viene chiamato il 118. L’ambulanza arriva dopo 6 minuti dalla chiamata. Inutile la rianimazione. Il bambino muore. La SIS 118 rendera’ a breve noto il calendario delle iniziative che si terranno su tutto il territorio nazionale per insegnare alla popolazione alcune manovre di primo soccorso fondamentali.

“Proprio la rivoluzione dell’insegnamento del Primo Soccorso nella Scuola Italiana – conclude Balzanelli – assicurerà’ che tra 20 anni gli italiani saranno in grado, in questi casi terrificanti, di soccorrere subito con efficacia e di fare concretamente la differenza tra la vita e la morte”.

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