Politica

Maturità. Con quanto si sono diplomati i politici italiani? Il peggiore è Bussetti, molto in alto Salvini, palma d’oro a Di Maio

Si ferma ad una valutazione di 40/60 il voto della maturità di Marco Bussetti, attuale ministro della pubblica istruzione dell’università e della ricerca italiana. Lo riporta una simpatica scheda elaborata dal Corriere, in vista della maturità di quest’anno, in cui vengono esaminati caso per caso i voti ottenuti dai politici italiani più importanti all’esame di Stato.

A rivelare il voto di Bussetti è stato lo stesso capo del Miur alla trasmissione radiofonica”Un giorno da pecora”. “Il mio voto di maturità? Ho preso 40/60”. Il ministro ha frequentato un istituto tecnico ed è perito elettrotecnico. Poi ha frequentato l’Isef ed esercitato come insegnante di ginnastica.

Allo stesso livello, 40/60, si ferma anche il presidente della Camera Roberto Fico. Sentito da Skuola.net, infatti, ha parlato del suo esame di Stato in questi termini. “Ho preso 40 alla maturità. Ma al di la del voto, di cui poi fui contento, la cosa importante di quell’esame è che è la struttura di quello che vuoi fare nella vita”.

Si vola decisamente più in alto con il ministro dell’Interno Matteo Salvini, diplomato al liceo classico con una valutazione di 48/60. “Ragazze e ragazzi, in bocca al lupo per la maturità! – da dichiarato il leader leghista in uno dei suoi messaggi a mezzo social “Un po’ vi invidio e se potessi tornerei agli anni del Manzoni a Milano, con i miei italiano e latino allo scritto, greco e storia all’orale, e un 48 finale”. Com’è noto, Salvini ha intrapreso gli studi universitari passando da scienze politiche a scienze storiche. Senza, però, riuscire a conseguire la laurea in nessuna delle due facoltà.

Appena al di sotto del “Capitano” si piazza il carismatico leader grillino Alessandro Di Battista (in arte dibbah). La star del M5S ha preso la maturità con 46/60, per poi completare gli studi universitari e un Master di secondo livello in tutela internazionale dei diritti umani.

Tra i “secchioni” del governo gialloverde spiccano due figure apicali dell’esecutivo: Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. Il primo ministro, infatti, ha studiato al liceo classico Giannone di San Marco in Lamis (Foggia) diplomandosi con il massimo dei voti: 60/60. Stesso dicasi per il ministro del lavoro Luigi Di Maio,

“Ho sostenuto l’esame nel 2004 – racconta il leader pentastellato – con un anno di anticipo rispetto ai canonici 18 anni, e portai una tesina sulla Scelta nella Storia, ovvero le grandi “sliding doors” che hanno spostato il normale corso degli eventi. L’elaborato scritto era, invece, un tema sull’Europa, sui suoi valori, mi pare di ricordare. La notte prima degli esami l’ho passata studiando. Ci tenevo troppo per andare a divertirmi. E la mattina dopo lo dimostrai: mi presentai all’esame, unico del Liceo Vittorio Imbriani di Pomigliano, con la giacca. Sotto portavo una semplice t-shirt, ma volevo riconoscere il massimo dell’importanza a quell’appuntamento.

Ai professori che mi chiesero spiegazione per quel look risposi così: è per dare autorevolezza a questa occasione. I professori mostrarono di apprezzare: In realtà il commissario interno mi prese in giro. Mi disse che non mi avevano voluto dare 100/100 perché si erano sentiti oltraggiati dal mio comportamento. Io mi inalberai, ma il professore scoppiò a ridere e mi disse che era solo uno scherzo”. Tanto è vero che poi 100/100 fu la valutazione finale.

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