Famiglia

Figli sempre più felici e genitori col senso di colpa: ecco cosa rivela il “Kinderometro”

I genitori sono molto esigenti con se stessi e la ricerca della perfezione può essere fonte di senso di colpa, tuttavia se la cavano bene ed i figli sono soddisfatti. E’ questo il risultato di un’indagine sul rapporto tra genitori e figli condotta su scala internazionale.

Il Kinderometro: obiettivi e progetto

Lo studio, commissionato da Kinder a Ipsos, centro specializzato nelle ricerche di mercato, è stato presentato questa mattina a Milano. Approfondire le trasformazioni della genitorialità e del tempo trascorso insieme sono gli obiettivi del Kinderometro, nome scelto da Ferrero per l’osservatorio sulle famiglie odierne. Nello studio sono stati coinvolti cinque paesi (Italia, Germania, Gran Bretagna, Fracia, e Russia. Per ognuno, sono stati intervistati 500 genitori e 500 ragazzi dai 7 ai 15 anni, per assicurare la duplice prospettiva delle due generazioni.

Kinder, come ha ricordato Rauol Romoli Venturi, direttore comunicazione di Ferrero Italia, è ”da sempre (ormai da oltre 50 anni) una marca che ha posto l’accento sulla relazione tra genitori e figli”. Per questo, Kinder si sente ”titolata a dare il nome ad un barometro che misuri questa relazione”. Genitori e figli, dalle informazioni raccolte, si dimostrano molto legati e condividono i piccoli momenti quotidiani che contano. Sebbene soltanto l’88% dei genitori sia convinto che i propri figli siano felici, il 92% di loro dichiarano di esserlo.

Genitori e figli: i dati di Ipsos

I genitori, riporta Ipsos, si sentono in colpa per non trascorrere abbastanza tempo con i propri figli e per non essere abbastanza disponibili verso di loro. Le mamme e i papà affermano, per il 78%, di non trovare il tempo per tutto quello che vorrebbero fare. Il 65% di loro, se potesse scegliere, preferirebbe avere più tempo che più denaro. ”Non esiste il genitore perfetto, nel momento in cui vogliamo esserlo stiamo già sbagliando” – ha puntualizzato Alberto Pellai, psicoterapeuta, ricercatore universitario e scrittore.

”Sono i figli che stabiliscono un relazione con noi giorno per giorno – ha detto – e lo fanno proprio nella quotidianità e nelle piccole cose che sono ben sottolineate dalla ricerca”. Tra gli ospiti e relatori della conferenza presente anche Elisabetta Scala, vicepresidente di Moige, movimento italiano genitori, che ha sottolineato come dall’analisi della realtà ”possiamo capire come comportarci con i nostri figli. Servono queste notizie positive – aggiunge – per pensare che, per quanto possiamo sentirci frustrati, magari invece i nostri figli sono contenti perché stiamo facendo un buon lavoro”. Dall’indagine emerge una divergenza netta tra genitori e figli a proposito del tempo trascorso davanti agli schermi, anche se per entrambi prevale la ‘giusta misura’.

Restano: comprendere e accettare le nuove tecnologie

”Non possiamo prescindere dal fatto che ormai questa tecnologia c’è e viene utilizzata. Dobbiamo quindi cercare di comprenderla e accettarla” – ha detto Jolanda Restano, fondatrice di Fattore Mamma, community on line -. ”La rete – ha aggiunto – può essere un’occasione di condividere i piccoli momenti, e può essere un modo divertente ed educativo per stare insieme”. Il confronto internazionale evidenzia una sostanziale omogeneità della situazione, sia pur con alcune specificità culturali.

I ragazzi italiani, ad esempio, apprezzano maggiormente che li si vada a prendere a scuola (lo dichiara il 18% di loro, a confronto con il 14% totale di tutti i Paesi). Essere incoraggiati durante una gara sportiva è un momento speciale soprattutto per i ragazzi russi. In Germania i ragazzi apprezzano particolarmente fare colazione insieme. Mentre guardare il film preferito con i genitori è considerato il momento che conta di più dai ragazzi britannici.

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