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Docente colpita con pistola ad aria compressa: promossi gli alunni coinvolti, la reazione della docente e le considerazioni sul caso

Docente colpita con pistola ad aria compressa: promossi gli alunni coinvolti, la reazione della docente e le considerazioni sul caso

L’episodio che ha visto una docente colpita con una pistola ad aria compressa durante una lezione di Scienze a

Rovigo lo scorso settembre ha sollevato una controversia dopo che i due studenti responsabili sono stati

promossi con una valutazione di 9 in condotta. La decisione della scuola ha scatenato la reazione indignata della

professoressa Maria Cristina Finatti, che ha intenzione di scrivere al ministro dell’Istruzione e del Merito per

esprimere il suo dissenso.

Gli avvocati della docente hanno annunciato che richiederanno l’accesso agli atti per verificare le valutazioni finali

della classe e ottenere una conferma ufficiale sulla promozione degli studenti coinvolti. Ritengono ingiusto che la

scuola abbia preso questa decisione, soprattutto considerando le conseguenze fisiche e morali subite dalla

docente a seguito dell’aggressione. Gli avvocati evidenziano anche un’apparente disparità di trattamento tra

questo caso e quello di un’altra docente accoltellata da uno studente a Abbiategrasso, il quale è stato bocciato

nonostante i buoni voti ottenuti durante l’anno scolastico.

La difesa del ragazzo che ha sparato i pallini sostiene che si sia trattato di un episodio isolato e che il suo

impegno e comportamento positivo nel corso dell’anno scolastico siano stati riconosciuti dagli insegnanti.

L’avvocato difensore sottolinea che il ragazzo ha ottenuto una valutazione di 9 in condotta e una media dell’8, e

la sua promozione è stata basata su queste valutazioni positive. Si afferma inoltre che un singolo episodio non

dovrebbe compromettere l’intero percorso scolastico di uno studente.

Roberto Natale, provveditore scolastico per Padova e Rovigo, interviene sulla questione affermando che non conosce i dettagli specifici riguardo alla bocciatura o alla promozione degli studenti coinvolti, ma ritiene che le decisioni prese siano state basate sul rendimento scolastico e non sul comportamento. Sottolinea che la scuola ha preferito intraprendere un percorso educativo interno per i ragazzi, fornendo loro servizi a favore dell’istituto e un’attenzione costante da parte degli insegnanti ed educatori.

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, precedentemente intervenuto sul grave fatto, ha annunciato che l’Avvocatura di Stato fornirà assistenza legale ai docenti aggrediti a scuola. La docente colpita con la pistola ad aria compressa aveva denunciato l’intera classe alcuni mesi dopo l’incidente.

Questo caso suscita particolare attenzione in un momento in cui si discute ampiamente del recente episodio a Abbiategrasso, in cui uno studente ha accoltellato una propria docente. Nel caso di Abbiategrasso, il ragazzo è stato bocciato nonostante i buoni voti ottenuti durante l’anno scolastico, e i suoi genitori hanno presentato un ricorso per contestare questa decisione.

Questi casi sollevano importanti questioni riguardo alla gestione delle aggressioni ai docenti nelle scuole e alle conseguenti decisioni disciplinari. È necessario riflettere su come garantire la sicurezza degli insegnanti e promuovere un ambiente di apprendimento sano e rispettoso per tutti gli studenti.

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