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Alloggi universitari: MUR, posti letto PNRR anche al diritto allo studio

Alloggi universitari: MUR, posti letto PNRR anche al diritto allo studio

 Con la legge di bilancio stanziati 400 milioni, in futuro circa 14mila posti letto in più 

Roma, 4 maggio 2023 – Tra gli interventi previsti per potenziare il numero di posti letto per gli studenti

universitari, il Governo, che considera il diritto allo studio una priorità, con la Legge di Bilancio 2023 ha

rifinanziato il Fondo della legge 338 con 400 milioni aggiuntivi in tre anni.

Queste risorse si sommano a quelle ordinarie, per un totale di 567 milioni di euro, con le quali nei prossimi anni

potranno essere realizzati circa 14mila posti letto in più da destinare al diritto allo studio. Tra l’altro, con la stessa

Legge, sono stati stanziati 500 milioni di euro, in due anni, per aumentare il numero e l’importo delle borse di

studio.

Per quanto riguarda il PNRR, il Piano destina 960 milioni di euro per la creazione di 60mila nuovi posti letto entro

il 30 giugno 2026.

Nel dettaglio, il percorso si snoda in due fasi:
  • un primo intervento, già realizzato entro l’inizio del 2023, ha portato alla creazione di posti letto tramite procedure di acquisto o di locazione di lungo termine. Con 300 milioni di euro sono stati creati 8.581 posti letto aggiuntivi, di cui 7.524 già assegnati a studenti universitari. Di questi, 2.173 sono stati realizzati da Enti DSU e Università, e pertanto direttamente assegnati agli studenti tramite graduatorie per il diritto allo studio (stabilite su base regionale tramite scorrimento). Il restante, pari a 5.840 posti letto, è stato realizzato da altre tipologie di soggetti che perseguono per finalità sociale l’ospitalità studentesca (ad esempio Collegi di merito, fondazioni, etc.).
  • un secondo intervento di più ampio respiro, previsto dal PNRR, prevede la creazione di 52.500 posto letto a cui saranno destinati 660 milioni di euro. In questo caso, lo stesso PNRR prevede l’ingresso degli operatori privati all’interno del mercato, in quanto il solo settore pubblico non sarebbe in grado di soddisfare integralmente la domanda, anche considerati i tempi di realizzazione imposti dal Piano (30 giugno 2026).

Il sostegno finanziario sarà relativo agli oneri connessi alla gestione delle residenze universitarie da parte di

operatori qualificati (ma non saranno finanziate spese per la costruzione, la ristrutturazione, l’acquisto o la

locazione di immobili da adibire a residenze universitarie). La misura è in corso di attivazione nelle prossime

settimane e prevedrà l’obbligo in capo ai soggetti che realizzeranno le residenze universitarie, tra

condizione necessaria per l’accesso ai contributi ministeriali, l’applicazione agli studenti di una tariffa

calmierata rispetto ai corrispettivi medi di mercato. I corrispettivi saranno individuati dal MUR stesso su base

regionale attraverso un apposito tavolo tecnico interistituzionale, al fine di garantire l’applicazione di tariffe

calmierate (con una riduzione del 15%) e garantire il più ampio accesso alle strutture da parte degli studenti.

Così una nota dell’Ufficio stampa del Ministero dell’Università e della Ricerca.

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