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Minacce e foto osé, 12enne ricattata dai compagni

La violenza psicologica corre sul filo del cellulare. Minacce, ricatti, richiesta di foto esplicite. L’ennesima triste e squallida vicenda che coinvolge una ragazzina di Firenze. Insospettiti dall’isolamento della figlia, due genitori hanno installato sul cellulare della figlia un sistema di monitoraggio per intercettare chiamate e messaggi, scoprendo così una serie di ricatti da parte di alcuni suoi compagni di scuola.

Il fatto

“Era dicembre – racconta la mamma della 12enne in un’intervista al quotidiano La Nazione – quando ho visto che a mia figlia arrivavano continuamente richieste pressanti e minacciose perché spedisse delle foto. Ho quindi capito che veniva ricattata da un gruppetto di bulli. Le hanno chiesto soldi per non divulgare le immagini osé e le hanno puntato contro un coltellino”. Poi, come ha denunciato la mamma alla Polizia postale, avrebbero chiesto alla ragazzina di scegliere fra tre opzioni: spacciare, inviare loro foto esplicite o pagare 300 euro. La giovane ha ceduto al ricatto, inviando alcune foto. “A quel punto – prosegue la mamma – la situazione è peggiorata ancora, perché i tre bulli, alunni della stessa scuola media ma più grandi di mia figlia, hanno iniziato a ricattarla, a chiederle altri soldi per non diffondere le immagini,  fino a convincerla a pagare 200 euro con i propri risparmi”.  Ed è a questo punto che la mamma si è accorta dell’accaduto e ha sporto denuncia.

La preside sulle minacce e scuola

Interviene sulla vicenda anche la Ds: “Siamo a conoscenza della situazione. E abbiamo attivato le misure previste, separando i percorsi degli alunni e modificando gli orari. Purtroppo molte cose accadono fuori dalla scuola, ma da parte nostra c’è la massima disponibilità a lavorare insieme per ridare sicurezza e tranquillità all’alunna e alla sua famiglia”.

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