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“A scuola non si può nè mangiare nè bere”, la circolare che fa discutere

La decisione ha creato polemiche, anche se assunta a tutela della salute.

Fa discutere e non poco una circolare emanata da una dirigente scolastica, riguardante il distanziamento che devono tenere gli studenti a scuola.

E soprattutto il divieto a introdurre cibi e bevande nell’Istituto, vista l’impossibilità del distanziamento superiore a due metri quando ci si “ristora” con cibo e bevande.

A scuola senza potere bere e mangiare

I livelli di contagi da Covid restano alti e la necessità di limitare i rischi è fondamentale. Così alcuni istituti hanno deciso di introdurre ulteriori “strette”, come nel liceo Statale “Vittorio Gassman” di Roma, dove è stato deciso che durante le attività didattiche non si potrà né bere o mangiare. Neanche solo una merendina.

LA CIRCOLARE

La circolare – scrive Tecnica della Scuola – in un suo passaggio, specifica che “relativamente al distanziamento fisico,

non vi sono evidenze scientifiche che dimostrino la necessità di un incremento della distanza di sicurezza a seguito della comparsa delle nuove varianti virali;

tuttavia, si ritiene che un metro rimanga la distanza minima da adottare e che sarebbe opportuno aumentare il distanziamento fisico fino a due metri,

laddove possibile e specialmente in tutte le situazioni nelle quali venga rimossa la protezione respiratoria (come, ad esempio, in occasione del consumo di bevande e cibo)”.

Comunicato dunque che è “assolutamente vietato introdurre cibi e bevande in istituto, vista l’impossibilità di mantenere il distanziamento di ‘almeno due metri’ consigliato nel rapporto dell’Istituto Superiore della Sanità nel caso di consumo di cibo e bevande”.

Durante le ore di scuola, dunque, non si può nè bere nè mangiare. Una posizione che a più di qualcuno è sembrata un eccesso di prevenzione.

Alcuni genitori, increduli, hanno chiesto spiegazioni senza tuttavia avere risposte.

 

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