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Ds, l’attacco a Figliuolo: “Militari a scuola? Mai visti”

Il primo dicembre lo staff di Figliuolo aveva annunciato un piano di intervento

Di militari a scuola nemmeno l’ombra. L’esercito “invisibile” fa andare su tutte le furie i dirigenti scolastici. Nessun Ds ha difatti visto i militari annunciati a inizio mese dal generale Francesco Figliuolo per potenziare lo screening nelle scuole. Nessun alunno ha fatto un tampone grazie all’esercito, la campagna di testing e tracing non ha subito alcun cambiamento nelle ultime settimane. Le Asl restano in affanno e l’inversione di tendenza tanto auspicata non è arrivata, almeno a sentire il numero uno dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli.

La promessa di Figliuolo

Il primo dicembre, con una nota, lo staff di Figliuolo intendeva scendere in campo, per la gioa delle scuole e dei suoi Ds. Figliuolo aveva infatti annunciato un “piano di intervento di screening riguardante le scuole, mirato ad incrementare l’attività di verifica rapida di eventuali casi di infezione da Sars-CoV2 all’interno di classi/gruppi. E facilitare il proseguimento dell’attività didattica in presenza. Secondo il piano, il sistema di tracciamento in atto delle Regioni/Province autonome verrà potenziato grazie ad assetti militari. Prontamente resi disponibili dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini e coordinati dal Comando operativo di vertice interforze”.

Giannelli e l’ira dei Ds

Il presidente dell’Anp Antonello Giannelli si fa portavoce dell’ira dei Ds: “Gli esiti dell’intervento delle forze messe in campo dal generale Figliuolo sul rafforzamento delle operazioni di tracciamento dei casi di Coronavirus non li vediamo. Ci saremmo aspettati una rapida inversione di tendenza in termini di efficienza delle Asl e di efficacia alla campagna di testing e tracing, operazioni che dovrebbero garantire la scuola in presenza”. Tuttavia, “come testimoniano i colleghi sul campo”, al momento non sembrano esserci significative novità in questo senso, come raccontato da Ilfattoquotidiano.it.

Anp Lazio

I Ds non hanno visto un solo militare, ma nemmeno hanno notato un miglioramento del servizio delle Asl. I presidi sono rassegnati. A criticare il commissario è Cristina Costarelli, presidente dell’Anp Lazio: “Noi non sappiamo se stia funzionando o meno il piano Figliuolo. Non ci è stato comunicato quali regioni siano coinvolte, con quali laboratori e dove sia possibile ricorrere al testing domiciliare. Ancora dall’annuncio del 30 novembre le scuole del Lazio non hanno ricevuto specifiche. Forse sono state informate le Asl, ma in genere rigirano anche a noi le informazioni in modo da semplificare la gestione ed indirizzare le famiglie“.

I dati

Intanto secondo gli ultimi dati dell’Istituto superiore di sanità il virus continua a colpire i più piccoli: l’incidenza dei casi è salita a 317 per 100mila abitanti nella fascia 0-9 anni contro i 275 casi della scorsa settimana. Sabato, i bimbi vaccinati erano solo 15.066 su una platea di 3,6 milioni di vaccinabili. Le scuole stanno vivendo il periodo peggiore dalla ripartenza, basti pensare che nella sola città di Genova cento classi sono in quarantena. Dati che preoccupano anche il premier, che il 23 ha in programma una cabina di regia oltre ad una riunione con i capi di maggioranza proprio sulla questione scuola. Sembra ormai tramontata, invece, l’ipotesi di introdurre il Green pass anche per gli studenti, dalla primaria alle superiori.

 

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