AperturaCopertinaCronacaDocentiNewsPRIMO PIANOULTIME

Domani sciopero generale, scuole out

I sindacati incrociano le braccia. Proclamato per domani 16 dicembre infatti lo sciopero generale promosso da Cgil e Uil. La manifestazione nazionale dal titolo “Insieme per la giustizia” promossa dalle due sigle sindacali è stata organizzata per protestare contro la Legge di bilancio voluta dal governo Draghi. Spaccatura con la Cisl che non ha aderito, ma manifesterà sabato. E le scuole?

Scuole out

Scuole, sanità e gli sportelli postali invece non si fermeranno. Gli stessi sindacati hanno deciso di escludere sanità pubblica e privata, comprese le Rsa, “per salvaguardare il diritto prioritario alla salute dei cittadini in questa fase di emergenza pandemica”, così come riportato da Rai News. Il personale della scuola, avendo effettuato lo sciopero il 10 dicembre, non aderirà alla protesta. Tra i settori esclusi interamente anche quelli dell’igiene ambientale e degli addetti agli sportelli postali. Ancora non si fermeranno una serie di imprese nelle pulizie multiservizi, o nella vigilanza privata. E molte le aziende escluse nel trasporto pubblico locale per agitazioni ravvicinate.

Le richieste

Dalla questione aliquote Irpef alle pensioni, dal precariato alle delocalizzazioni, Cgil e Uil sottolineano nella nota diffusa che scenderanno in piazza “per chiedere di cambiare una legge di bilancio che presenta numerosi aspetti inaccettabili”. Diverse le città italiane coinvolte: oltre Roma ci sono Milano, Bari, Cagliari e Palermo, città dove confluiranno migliaia di lavoratori anche “dalle periferie”.

I dipendenti in sciopero

Non è ancora tutto: ad incrociare le braccia anche i dipendenti della Filt-Cgil e Uiltrasporti del Gruppo Fs Italiane, con astensione dal lavoro dalla mezzanotte alle 21. Lo hanno fatto sapere le Ferrovie con un comunicato stampa.  Escluse Trenord/Lombardia, Mercitalia Rail Lombardia e Mercitalia Rail Campania, per altre agitazioni ravvicinate. Per scioperi concomitanti resteranno esclusi anche i dipendenti Rai appartenenti alla Produzione Tv di Torino. Ma il 16 dicembre darà il via ad una nuova stagione di proteste per i “riders” di Justeat e più in generale per tutti i ciclo-fattorini”, da mesi in attesa di norme certe sulla categoria “esplosa” anche grazie alla pandemia. A Roma trasporto pubblico a rischio per lo sciopero annunciato di 24 ore.

Cgil

Lo sciopero proclamato da Cgil è “per cambiare la manovra” e perché le riforme del fisco, delle pensioni, del mercato del lavoro, le nuove politiche industriali che devono accompagnare la riconversione energetica e digitale abbiano il coinvolgimento del mondo del lavoro” e soprattutto “aiutino chi sta peggio”, ha detto oggi il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini in un viedo appello lanciato su Collettiva.it Sulla riforma fiscale “Hanno sbagliato, noi avevamo chiesto, e stiamo chiedendo, che questi primi 8 miliardi che sono a disposizione del fisco vadano tutti verso i lavoratori dipendente, verso i pensionati, soprattutto a partire dai redditi più bassi: l’85% dei lavoratori e l’87% dei pensionati del nostro Paese ha un reddito che non arriva a 35mila euro, mentre questo primo intervento dà risorse maggiori a chi ha redditi maggiori, in una situazione in cui la pandemia ha aumentato le disuguaglianze”.

Giovani e lavoro dopo le scuole

Sul fronte lavoro ai giovani i sindacati: “Considerando che la nuova occupazione che si è creata dopo la pandemia è quasi esclusivamente costituita da lavoro precario, avevamo chiesto al Governo che vi fosse una discussione, un tavolo, che arrivassero delle risposte, perché servono provvedimenti per limitare la precarietà. C’è bisogno di lavoro stabile, ma non vediamo misure che vanno in questa direzione”.  I sindacati sono critici anche sul fronte pensioni e sottolineano la necessità di una “riforma del sistema previdenziale che guardi soprattutto ai giovani. Chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996, se non verrà modificata la legge Fornero, sarà fortemente penalizzato e, si stima, nel 60% dei casi si ritroverà con un importo di pensione sotto la soglia di povertà.” E non solo “c’è troppa precarietà tra i giovani, le donne e nel Mezzogiorno. Abbiamo bisogno che l’ingresso al mercato del lavoro sia fondato sulla formazione e che ci sia un unico contratto di inserimento finalizzato alla stabilità del lavoro”.

La politica industriale

“È indispensabile, inoltre, che il Governo attui una politica industriale forte, considerando che le imprese stanno delocalizzando e stanno abbandonando l’Italia. Della legge sulle delocalizzazioni si parla da tempo – concludono -, ma non vediamo proposte concrete. Non vediamo una politica industriale che cerchi di salvaguardare l’occupazione. Bisogna invece lavorare, soprattutto attraverso la transizione ecologica e digitale, per creare nuove filiere occupazionali. Ci aspettavamo una legge di bilancio che andasse in questa direzione”.

 

Seguici anche su http://www.scarpellino.com http://www.persemprenews.it

Articoli correlati

Back to top button