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I supplenti dicono no: è emergenza

I supplenti non ci stanno. E dicono no. Situazione di emergenza a Milano, dove la metà dei supplenti dice no all’incarico a scuola. Se per gli asili e le elementari gli istituti possono chiamare direttamente gli insegnanti mancanti, per le medie e le superiori le nomine sono ancora in capo all’Ufficio scolastico di Milano. Che giovedì ha terminato la seconda tranche di assegnazione di supplenze annuali dalle Graduatorie provinciali. Su 2.500 posti ne sono stati attribuiti circa 1.800, ma non tutti i nominati hanno preso servizio.

Il terzo turno

Ora il Provveditorato raccoglie dalle scuole i dati sulle rinunce per poter procedere al terzo ‘turno’. Con il quale si dovranno assegnare anche le ulteriori 485 cattedre di sostegno concesse il 7 ottobre. “La situazione è critica, non è colpa del Provveditorato ma del sistema che non funziona”. Lancia l’allarme Franco Tornaghi, preside dell’istituto Maxwell come riportato dalla Repubblica, che giovedì si è visto assegnare i 25 docenti mancanti, ma ad oggi ne ha in classe solo 10. Mentre “13 non hanno neanche risposto alla convocazione, uno ha rinunciato e un altro ha accettato l’incarico ma non può lavorare”. E per le poche classi di concorso per le quali le Gps sono esaurite e le scuole possono chiamare direttamente si fatica a reperire il personale. “Anche con le messe a disposizione per alcune discipline è difficile trovare persone pronte a lavorare con le classi. E, quando si riesce, non possiamo reggere alla concorrenza. A settembre ho assunto un giovane ingegnere, pochi giorni fa si è dimesso per andare in un’azienda. Così non possiamo partire con l’orario definitivo”.

Altro episodio

L’episodio non è isolato, è accaduta la stessa cosa al professionale Kandinsky, dove hanno preso servizio 17 docenti su 27 nominati. “Abbiamo scoperto questa situazione perché abbiamo contattato noi tutti gli insegnanti che non avevano risposto. Se fosse accaduto anche altre volte?” si chiede la preside Alfonsina Cavalluzzi, che ieri per le rettifiche sulla graduatoria della classe A017 ( disegno e storia dell’arte), ha dovuto “rinunciare al docente già in servizio, nella speranza che il nuovo nominato si presenti: se rinunciasse il posto tornerebbe vacante”.
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