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Cottarelli: Scuola estiva obbligatoria, il tweet fa discutere

Carlo Cottarelli riapre il dibattito sul prolungamento delle lezioni in presenza

E’ polemica. A scatenarala, il tweet dell’economista Cottarelli sulla Scuola estiva. “Quest’anno la scuola finirà nella prima metà di giugno, come se nulla fosse successo. Capisco le difficoltà organizzative, ma trovo assurdo che nemmeno se ne parli. Con contagi bassi e vaccini in aumento, si potrebbe recuperare parte del tempo perso in sicurezza”. Il “cinguettio” di Cottarelli torna a far discutere su uno dei temi più caldi dell’estate in tema scuola.

Le dichiarazioni

“Andare a scuola due settimane in più non vuol dire andare a scuola in estate. Non ho parlato di tutta l’estate – commenta ai microfoni di inews24 – ma solo dell’inizio. Tempo fa ne aveva anche parlato anche il ministro Patrizio Bianchi, ma c’erano tanti pareri contrari”. A scuola per imparare e recuperare il tempo perso quindi. “A scuola si va per fare lezione. La scuola è importante per la formazione del capitale umano ed è un fattore importante per dare opportunità a tutti. Quindi si potrebbe recuperare il tempo perso. A scuola si va per imparare, si può socializzare anche fuori”. E, per convincere i prof. contrari, un incentivo economico. “Si sarebbe potuto investire dei soldi in più per un compenso maggiore – afferma infatti Cottarelli – e permettergli di lavorare due settimane in più. Quest’anno c’è stato un problema di scarsità di scarsità di educazione”.

Come lui già Toccafondi

Come Cottarelli, già Gabriele Toccafondi, capogruppo di Italia Viva in Commissione Cultura alla Camera, aveva espresso nei giorni scorsi un’idea simile. “Sì alla scuola estiva – diceva- ma in misura obbligatoria”. E sul Piano scuola estate dice: “Ci sono risorse, si punta sull’autonomia scolastica, sulla collaborazione con il territorio e le associazioni o no profit. Però notiamo che è tutto lasciato su base volontaria. Dei ragazzi, dei docenti e delle scuole”. Scuola estiva sì o no? E’ una giusta misura di recupero per gli studenti? Il dibattito è aperto.

 

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