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La condanna: carcere all’insegnante se l’alunno perde la vita durante la sua ora

"Visto che si rischia un anno di carcere, non autorizzerò più nessun alunno ad uscire dall’aula durante le mie ore", lamenta.

La condanna pesa come una spada di Damocle sulla testa della maestra. La stessa che, 18 mesi fa, autorizzava durante la sua ora un bambino ad andare in bagno. Lì si consuma la tragedia; l’alunno cade dalle scale e precipita morendo.

Culpa in vigilando

Dopo 18 mesi arriva dunque la condanna: un anno alla maestra e due alla collaboratrice. “Culpa in vigilando”. Non c’è dubbio che ci sia stata una tragedia e non c’è dubbio che le colpe delle due siano discutibili, tuttavia ambedue si trascinano in un calvario giudiziario. L’articolo 2048 del codice civile, 2° comma recita infatti: “i precettori e coloro che insegnano… sono responsabili del danno cagionato del fatto illecito dei loro apprendisti nel tempo in cui sono sotto la loro vigilanza”. Le persone sono esonerate dalla responsabilità solo se dimostrano che non hanno potuto impedirlo.

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