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Precari: sì al Bonus docenti 2021?

Ecco a chi spetta la Carta del docente

Precari sì, precari no. A chi spetta la Carta del docente? E cosa permette di acquistare?

Cos’è la Carta del docente

La Carta del docente prevede un bonus di 500 euro da destinare all’acquisto di beni e servizi utili all’aggiornamento professionale dei docenti di ruolo, non precari. Ricevere il bonus è semplice: se sei un insegnante devi innanzitutto avere le credenziali SPID, ossia password e username riconosciute dallo Stato.  Con queste credenziali di accesso loggarti al sito Carta del docente e da lì effettuare i tuoi acquisti e rendicontare tutti gli acquisti effettuati. Lo scopo di questo bonus è agevolare l’aggiornamento professionale degli insegnanti, tramite un incentivo economico da spendere proprio per questo scopo.

A chi spetta

Hai diritto al bonus 500 euro solo se sei un docente assunto a tempo determinato part time, full time, in formazione. E ancora: in prova, fuori ruolo, all’estero, nelle scuole militari, riconosciuti inidonei a causa del loro stato di salute (D.lgs. 16/04/94 N.297). Per i precari ancora nulla di fatto dunque.

Un nuovo provvedimento per i precari?

Al momento il bonus non sembrerebbe destinato a chi appartiene al mondo del precariato a scuola. Pare però che qualcosa inizi a muoversi. Sulla sua pagina Facebook Rossano Sasso, sottosegretario all’Istruzione, si legge infatti che “centinaia di migliaia di docenti, che quotidianamente assicurano il regolare svolgimento delle lezioni scolastiche, aspettano da anni una soluzione dignitosa e la fine di uno stato di cose che ha portato l’Italia a subire diverse procedure di infrazione da parte dell’Unione europea. Su ampi settori della scuola si è abbattuto nel recente passato il furore ideologico di marca grillina: dalla mancata stabilizzazione dei precari all’introduzione del vincolo quinquennale, tanto per citare un paio di clamorosi esempi. Ora – conclude Sasso – bisogna avere il coraggio di segnare in maniera ancora più netta le differenze con le politiche precedenti e di mettere fine a una stagione fallimentare per il mondo della scuola”.

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