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Vaccini, seconda dose con tipo di siero diverso dalla prima: le ipotesi allo studio

Sergio Abrignan (Cts): Può funzionare, ma credo che le regole europee vadano rispettate. Ci vogliono studi approfonditi".

L’ipotesi, allo studio in Germania, di usare per la seconda dose un vaccino anti-Covid diverso dal primo (in questo caso AstraZeneca), “è una cosa che ha senso, perchè immunologicamente può funzionare. Solo che al momento non c’è alcune dato clinico pubblicato che lo supporti”.

Così Sergio Abrignani, immunologo e membro del Cts (Comitato tecnico scientifico), commenta per l’ANSA la possibile decisione che starebbe valutando la Commissione vaccinale permanente tedesca.

 “Da immunologo – continua – sono certo che usare, dopo la prima dose con AstraZeneca, uno degli altri due vaccini a Rna approvati in Europa per la seconda dose funzionerà. Perché immunizzano tutti. Inducendo una forte risposte immunitaria contro la proteina Spike”.

Tuttavia, “le regole europee impongono che prima di iniettare qualsiasi cosa nell’uomo si debba fare uno studio clinico controllato. E io non so se se i tedeschi ne abbiano fatto uno. Perché al momento non ci sono dati pubblicati in tal senso. In ogni caso, i tre vaccini di Astrazeneca, Pzifer e Moderna sono stati già tutti approvati in Europa e per due dosi”.

 

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