Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi rivendica la scelta contenuta nel primo Dpcm dell’era Draghi di chiudere le scuole: “decisione sofferta ma responsabile”, spiega al seminario sull’autonomia scolastica.
I bonus babysitter
Nel decreto «Sostegni» che dovrebbe essere approvato in settimana, conterrà – almeno è questa la promessa del ministro – fondi per le famiglie, per i congedi e i bonus babysitter e anche per le scuole direttamente,
«soprattutto per quelle del Sud», che sono state chiuse più a lungo e hanno bisogno di interventi mirati per recuperare.
Il caso dei medici
Si tratta di una prima risposta alle proteste dei genitori. Sono soprattutto medici, infermieri e altri lavoratori di comparti «essenziali» ad essere in difficoltà.
Giovedì scorso – scrive il Corriere.it – il ministero, per mano del braccio destro dell’ex ministra Lucia Azzolina che Bianchi non ha riconfermato ma che è ancora al suo posto,
aveva inviato alle scuole una circolare che autorizzava i presidi ad accogliere oltre agli studenti disabili, a quelli con bisogni speciali e a quanti hanno diritto alle ore in laboratorio (nelle scuole superiori),
anche i figli di genitori che svolgono lavori essenziali.
Peccato che la categoria non sia definita da nessuna legge. E di fronte ai presidi che chiedevano chiarimenti dopo aver ricevuto decine di domande di famiglie
in cui entrambi i genitori lavorano (e che per ora non hanno diritto ai congedi),
il ministero ha dovuto fare marcia indietro: nessuno studente ha diritto di andare in aula a causa della professione dei genitori perché manca il decreto non è mai stato fatto,
visto che da settembre le scuole elementari sono state in presenza a parte in Campania, Puglia e nei casi – limitati – di quarantene per le quali non è comunque possibile la presenza.