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Italia, c’è chi torna a scuola dall’8 al 15 marzo: novità e dettagli

La Sardegna è diventata zona bianca, ma il presidente Christian Solinas non si fida.

Nuova ordinanza firmata in Sardegna dal presidente Christian Solinas. Dall’8 al 15 marzo, le scuole superiori riprenderanno ad andare a scuola. Nell’ordinanza è prevista la presenza degli studenti dal 50% al 75% e i mezzi pubblici non dovranno superare il 50% dei posti totali.

Una delle voci prevista dall’ordinanza: “Al fine di mantenere il distanziamento interpersonale, e da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa, fatta eccezione per tutte le attività mirate all’apprendimento, al recupero della socialità comunque nel rispetto delle norme di sicurezza”.

Qualche giorno fa, Anna Maria Maullu, presidente dell’Anp (Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola), aveva dichiarato di essere preoccupata per la situazione scolastica: “Come cittadini della prima regione in zona bianca ci sentiamo orgogliosi della responsabilità che il popolo sardo ha dimostrato nel rispettare le regole anticovid.

Ma ci preoccupiamo del fatto che le nostre scuole, continuando a ospitare in presenza la totalità degli alunni della fascia 3-14 anni e da lunedì 8 marzo anche il 100% degli studenti della secondaria di II grado, se non si procede subito all’attuazione del piano vaccinale, sono particolarmente esposte al rischio di focolai“.

La Sardegna è diventata zona bianca, dunque, ma il presidente della Regione Christian Solinas non si fida, soprattutto perché le varianti sono contagiose ed imprevedibili. Con la nuova ordinanza mantiene dunque misure decisamente restrittive.

Non riapriranno, per il momento, palestre e piscine, mentre per le scuole superiori non ci sarà il ritorno in classe al 100%, ma soltanto dall’attuale 50 ad un massimo di 75%.

Scuole aperte per pochi

Nell’ordinanza n. 6, in vigore per una settimana dall’8 al 15 marzo, si legge che “nelle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali”.

Infanzia e primaria sì!

Per i bambini fino a 11 anni, invece, continuano a non esserci restrizioni.

“L’attività didattica ed educativa per i servizi educativi per l’infanzia, per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione continua a svolgersi integralmente in presenza”, si legge ancora nell’ordinanza sarda.

Le università, invece, potranno predisporre, in base all’andamento del quadro epidemiologico, piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari da svolgersi a distanza o in presenza.

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