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Scuola. L’Italia ha sbagliato a non chiudere le scuole dall’inizio di dicembre e fino a metà gennaio

Io credo che l’Italia abbia sbagliato a non chiudere tutto in particolare le scuole di ogni ordine e grado dagli inizi

di dicembre fino a metà gennaio, almeno per 4 settimane/ 5 settimane, facendo così aumentare i contagi, i morti

e non riuscendo ad abbassare la curva pandemica che, se pur al momento è stabile, resta ancora molto alta, si

aggiunga che ogni giorno abbiamo un alto tasso di positività che oscilla tra il 12 e il 14% e che a breve non sono

previste vaccinazioni né per gli studenti né per gli insegnanti, mentre dopo gli operatori sociosanitari gli

insegnanti avrebbero dovuto avere la priorità nella somministrazione del vaccino anti Covid, come SBC ha chiesto

settimane fa.

Anzi per gli studenti di età inferiore ai 16 anni, almeno fino al 31 dicembre, che costituiscono in genere dei

portatori sani (popolazione scolastica dall’infanzia alle prime due classi della secondaria) non sono previste

vaccinazioni.

Ma è legittimo domandarsi, ma perché malgrado le misure intraprese dal Governo con DPCM del 3 dicembre con

le scuole superiori chiuse e in DAD , il contagio non demorde?

La risposta non è quella che ha dato la Ministra dell’istruzione alla Stampa l’On Lucia Azzolina che con questo

argomento vorrebbe giustificare che la scuola in presenza non incrementi il contagio.

Dobbiamo aggiungere che le scuole dell’infanzia, le scuole primarie e le scuole secondarie di primo grado sono

state in presenza con qualche eccezione in rapporto alla colorazione delle regioni volute dal Governo ad

eccezione della Campania.

La verità è che da dicembre e forse anche prima si è diffuso in Italia la variante Inglese e Sudafricana del Covid 19

che ha ben 17 variazioni rispetto al virus di Wuan.

Isolato nel Kent fin dal mese di settembre scorso questo virus rispetto a quello di Wuan è molto più aggressivo

per quanto riguarda la sua diffusione e la popolazione in età scolastica è quella che il virus predilige di più per

diffondersi tra la popolazione.

Il nuovo virus è arrivato soprattutto a Dicembre quando molti nostri connazionali soprattutto giovani studenti e

lavoratori sono tornati in Italia da Londra o da altre località della G.B.

Ora tutto questo dovrebbe suggerire al nostro Governo di arrivare a una soluzione radicale e non rabberciata in

questa delicatissima fase di passaggio dalla seconda alla terza ondata prevista in questi prossimi giorni che altro

non sarà che un aumento dei dati della seconda ondata del contagio che è iniziata proprio con l’apertura delle

scuole.

Tenere le scuole aperte è un suicidio, pensare di riaprirle tra una settimana come ha predisposto il Consiglio dei

Ministri ieri notte, sconfessando Azzolina che avrebbe volute riaprirle il 7 anzi in primo momento il 9 dicembre, è

altrettanto un suicidio.

Ricordo che in Inghilterra le scuole come sono state aperte così sono state chiuse immediatamente e questo è lo

scenario che si verificherà nel nostro Paese, che ha un triste primato per numero di contagi e numero dei morti

per Covid 19.

L’aver considerato i segmenti della scuola dell’infanzia (3-6 anni), della scuola primaria (6-11 anni) e della scuola secondaria di primo grado ( 11-14 anni) come zone franche dal virus è stato un tragico e gravissimo errore del Governo Conte e in particolare della Ministra Azzolina che tutti noi abbiamo scontato sull’altare del diritto allo studio con l’aumento dei contagi e con lutti in quanto queste scuole sono state tenute irresponsabilmente aperte con la didattica in presenza e sono state fomite di contagi.

Le scuole sono degli spazi dove convivono contemporaneamente centinaia di persone ed è impossibile evitare assembramenti, pertanto sono luoghi dove il virus si propaga e propagandosi tra alunni e docenti entra nelle famiglie e si propaga tra famiglia e famiglia portando le persone più fragili alla morte.

Ogni giorno è un bollettino di guerra, basta contare il numero dei morti del solo mese di dicembre, nessuna carica istituzionale ne ha fatto menzione nei giorni scorsi. È la sconfitta più grande del Governo Conte II.

Che aprire le scuola porti all’incremento della pandemia (altro che il 2% di cui parla Azzolina) ormai è chiaro a tutti, a docenti, al personale della scuola, agli studenti, ai genitori e ai cittadini tutti, tranne a chi si ostina a dire il contrario solo per propaganda, ma sappiamo che la propaganda è dire con convinzione non ciò che è vero ma ciò che fa gli interessi alla propria parte politica per occultare una sconfitta o per
far passare per vittoria ciò che vittoria non è.

Ecco quindi la necessità, ravvisata da Scuola Bene Comune da settimane, confermata anche da altri gruppi social e da robuste petizioni (200.000 firme) che girano tra docenti, studenti e famiglie di adottare un intervento provvisorio in tutt’Italia , parametrato sempre all’andamento della pandemia, di chiudere tutte le scuole le scuole fino al 31 gennaio 2021.

1) La chiusura delle scuole deve essere almeno dal 7 gennaio al 31 gennaio, periodo in cui si va a collocare il passaggio tra la seconda e la terza ondata pandemica.

2) La chiusura al 31 gennaio deve riguardare le scuole di ogni ordine e grado, non soltanto le scuole superiori come hanno disposto i governatori del Nord Est (Zaia e Fedriga).
Non si può continuare a non voler considerare la pericolosità della frequenza delle altre scuole che non siano solo quelle superiori.

3) Nel frattempo bisogna predisporre con un investimento straordinario sistemi di ricambio costante dell’aria nelle classi e di regolazione del tasso di umidità, e una fornitura necessaria di mascherine ai docenti FFP2.

4) Continuare dal 7 gennaio al 31 con la DAD che sia pur con tutti i limiti più volta evidenziati da pedagogisti, psicologi, sociologi dell’educazioni e psichiatri, assicura comunque un contatto educativo con gli studenti, DAD oggi tanto demonizzata ma appena ieri, cioè da marzo a giugno idealizzata dall’Azzolina e dai suoi tecnici , imposta come obbligatoria agli insegnanti e addirittura contrattualizzata.

Circa l’ apertura delle scuole le italiane e gli italiani, docenti, personale della scuola, piccoli e giovani studenti stanno chiedendo al presidente del Consiglio, ai Ministri, al Parlamento, ai Partiti solo buon senso, vogliono che sia garantito prioritariamente il diritto alla salute sancito dall’art.32 della nostra Costituzione Repubblicana , la salvaguardia della salute e della vita ad ogni costo.

Non abbiamo scelte, Dott. Conte, On Azzolina, non ci sono alternative tra una scuola aperta in presenza insicura e tra una scuola chiusa in DAD e sicura.

Il nostro primo obiettivo è e rimane anche per l’economia è quello di sconfiggere il Covid.

Prima viene il diritto alla salute poi il resto.

Primum vivere deinde philosophari.

Libero Tassella SBC

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