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Ritorno a scuola, presidi: “Vaccini obbligatori per il personale se la risposta non sarà adeguata”

Il presidente dell'Anp ha parlato del rientro in classe degli studenti: "Assistiamo a scarico di responsabilità".

Antonello Giannelli, Presidente dell’Anp, ai microfoni di Fanpage.it ha fatto il punto sulla situazione sul rientro in classe degli studenti: “Siamo assistendo ad uno scarico di responsabilità sulla scuola, e quindi su docenti, studenti e famiglie, dei problemi e della disorganizzazione di altri settori, in primis quello dei trasporti. Le decisioni prese vanno nella giusta direzione ma non è abbastanza”.

Riapertura scuole e nodo trasporti
Già con il Dpcm del 3 dicembre – ha spiegato – erano stati istituiti tavoli a livello provinciale per la riapertura delle scuole e il trasporto locale. In alcune province ci sono state delle difficoltà, in altre meno. È chiaro che in una situazione del genere, con peculiarità territoriali diverse, pensare ad un unica soluzione sarebbe stato difficile. Ad esempio, a Roma la prefettura ha stabilito l’ingresso delle scuole superiori alle 10, ma in altre province del Lazio non è così. Le criticità maggiori ci sono laddove il sistema dei trasporti non è efficiente”. Per questo, il presidente di Anp ha aggiunto che “è evidente che nonostante i proclami ufficiali di coloro che vorrebbero la scuola al centro del dibattito politico e sociale, ci troviamo a fare da ammortizzatore, da cuscinetto a settori della società che invece non funzionano”.

In presenza al 50% dal 7 gennaio
Il ritorno in classe sarà soltanto al 50%. “Dobbiamo fare i conti con la pandemia – ha dichiarato Giannelli -. È chiaro che la soluzione del ritorno in presenza al 50% non può andar bene sempre ma al momento è l’unica possibile. Di certo, mi sembra ragionevole nella prospettiva di incrementare questa percentuale. Addirittura sembra che si possa passare al 75% già nella settimana successiva, ma i cambi repentini non sono mai proficui ed anzi deleteri per il sistema e per i ragazzi. Credo sia meglio aspettare qualche giorno in più e poi prendere eventuali decisioni”.

Vaccinazione del personale scolastico
Tra le soluzioni previste, anche quella degli ingressi scaglionati. “Anche questo è un risultato negativo per studenti e famiglie. Prendiamo gli istituti tecnici e professionali, che fanno tutti i giorni 6 ore di lezione. Se entrano alle 10, escono alle 16 con tutto ciò che questo comporta, dai problemi per il pranzo, dato che i nostri istituti superiori sono privi di mense, agli stessi trasporti, dal momento che la maggior parte degli over 14 sono pendolari. È ammissibile per un ragazzo di 14 anni avere questi orari? Significa riorganizzare la propria vita”. Infine, sulla questione vaccini, Giannelli non ha dubbi: “Si dovrebbe partire invitando tutti a vaccinarsi a tutela della salute collettiva. È chiaro che se non dovessero essere raggiunti numeri sufficienti per questo obiettivo, se la risposta del personale scolastico non sarà adeguata, si dovrà pensare a qualche forma di obbligatorietà per docenti e personale ATA, perché chi non è immune continuerà a veicolare il contagio e non possiamo permettercelo”.

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