Opinioni

Umberto Galimberti: “Smettiamola con i Promessi Sposi, abbiamo una scuola vecchia!”

Umberto Galimberti: “Smettiamola con i Promessi Sposi, abbiamo una scuola vecchia!”

Il mito delle crescita. Fin dove si spingerà l’Occidente per inseguirlo? E a quale prezzo? Come interpretare una società in cui domina il binomio produzione-consumismo e manca il pensiero del futuro? Sono solo alcuni dei temi che Umberto Galimberti ha affrontato in una interessante intervista alla Stampa.

Professor Galimberti, viviamo in una fase in cui la “crescita” evoca uno spauracchio da agitare a seconda delle convenienze: rischio crescita zero, rallentamento della crescita. Ma è davvero così negativo frenare questa corsa folle?

“Le cito qualche dato. Noi occidentali siamo 800 milioni e e consumiamo l’80% delle risorse naturali mondiali. E lasciamo il restante 20 a tutti gli altri. Sono dati del Pnud, il programma delle Nazioni unite per lo sviluppo, non opinioni. Siamo davvero convinti di poter crescere all’infinito? Soprattutto adesso che stanno iniziando a crescere anche gli altri, e penso alla Cina”.

Sul ruolo che la scuola può giocare in un cambio di passo si ritiene pessimista. Secondo lei la scuola non educa.

“Come si può pensare di educare i ragazzi a scuola leggendo i Promessi Sposi? Un libro il cui messaggio è: la provvidenza fa la storia. Si insegna la passività più totale. Si parla con le parole del cristianesimo puro: “auspico”, “spero”. Si insegna che il passato è male, il presente è di redenzione e il futuro di speranza. Ma cosa c’è da sperare? Il futuro non è un tempo che porta rimedio”.

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