Cronaca

Quasi 100 bimbi positivi. I numeri Covid dopo le riaperture

Quasi 100 bimbi positivi. Ci sono anche casi così, storie in cui è chiaro che la massa di informazioni, di regole e di avvertimenti rilanciati da giorni sembra ancora insufficiente a orientare le famiglie. Una scuola dell’infanzia della Brianza è stata avvertita dai genitori che il figlio era positivo solo dopo tre giorni in cui il piccolo era andato regolarmente a scuola nonostante i sintomi li avessero convinti a fargli fare il test. L’esito ha confermato l’infezione da Covid ma dopo ore e ore di contatti con i compagni di aula, tutti i bambini e gli insegnanti sono stati mandati a casa. Lezioni sospese, famiglie in quarantena, tutti invitati ad andare all’ospedale di Monza per sottoporsi al test. Un piccolo disastro scoperto il 9 settembre, a una settimana dall’avvio, visto che la scuola era partita con sette giorni di anticipo.

Primo bilancio

Quando la prima settimana di scuola sta per concludersi, si può azzardare un primo bilancio: sono quasi 100  i bimbi positivi. Da Torino a Palermo arrivano le prime storie, i messaggi di sindaci e presidi sui social. Soprattutto i primi numeri: 42 positivi in Toscana, 9 in Piemonte, 5 a Milano (e provincia) e uno a Lodi per la Lombardia. Venti sono gli studenti di una scuola media della provincia di Oristano, in Sardegna. Ma a provocare le quarantene forzate sono anche insegnanti e operatori risultati positivi ai controlli a scuola già iniziata. In Liguria per ora si registra il contagio di due insegnanti e di una bimba di due anni che aveva frequentato per due giorni il nido e ora è ricoverata all’ospedale pediatrico Gaslini. A finire nella lista di chi deve fare il tampone per contatto un altro bimbo, due maestre, un ausiliario e persino due cuoche. Quattro il conto dei positivi in Puglia, una scuola chiusa già il primo giorno.

Bimbi positivi

 

Sono sei gli allievi risultati positivi ieri ai tamponi nell’area metropolitana di Milano, dove ad essere colpiti sono i più piccoli. Per ora non focolai ma sei nuovi casi in sei scuole diverse con bimbi positivi: un bimbo di un nido, 4 bambini di quattro materne, un insegnante di scuola media. Tutte le classi coinvolte sono in isolamento, mentre non è stato deciso il confinamento per l’istituto dove ad essere contagiata è stata l’insegnante.

Piemonte

Il Piemonte ha scelto un’altra strada: prima di chiudere un’aula o una intera scuola dove si è verificato un caso di positività si preferisce monitorare la situazione. Sono nove i bimbi positivi al tampone, quattro a Torino. Un bimbo di sette anni ha manifestato i primi sintomi all’uscita ieri pomeriggio e i genitori lo hanno portato in uno degli hot spot “scolastici” allestiti in tutti gli ospedali per eseguire il tampone sugli allievi. A un altro ragazzo è stata misurata la febbre a scuola e la famiglia è stata subito allertata perché venissero a prenderlo. Al momento, però, non sono state decise chiusure, né delle classi né tantomeno di una intera scuola. L’ipotesi, per ora, è che i contagi siano avvenuti fuori dagli istituti.

Toscana

Decisamente più alti i numeri di contagi da Covid in Toscana: da lunedì 14 sono stati scoperti 42 positivi. Sono state 1640 le richieste di tampone per bambini e ragazzi dagli asili nido fino alle superiori, 640 quelli processati e refertati, 309 per bimbi nella fascia 0-3, 290 per quelli fra 3 e 6 anni, 384 per le scuole superiori. Tredici dei 42 sono stati giudicati a bassa carica virale e sono pertanto poco contagiosi. A Lucca la positività di un bambino della scuola primaria Felice Orsi di Porcari costringe alla quarantena 16 compagni di scuola, un insegnante e un collaboratore. Anche i sindaci si sono messi a comunicare via social network i casi di bimbi positivi riscontrati. Succede a Monterotondo, in provincia di Roma, dove uno studente è risultato positivo. Il sindaco comunica via Facebook, fa gli auguri al contagiato e rassicura le famiglie: “La positività non è in alcun modo riconducibile ad un contagio avvenuto all’interno della scuola. Manteniamo la calma”. L’intera classe in ogni caso è a casa. In attesa.

La Puglia

La Puglia torna con i più grandi a scuola il 24. Ma Bari ci sono già due scuole coinvolte: l’istituto paritario Fly Family, asilo nido e scuola primaria frequentata da 120 bambini, è chiuso da lunedì 14 dopo che una volontaria del servizio civile ha avuto l’esito del tampone. Nessuno entra fino a fino quando non si avranno i risultati dei 21 dipendenti. E quaranta bimbi delle classi frequentate dalla volontaria e un genitore sono in isolamento. A Bitritto, provincia di Bari, a provocare la chiusura è stata una bidella: tre colleghe e due maestre sono in isolamento. È così la situazione un po’ in tutta Italia con i bimbi positivi. Sul rischio che sia la scuola a diventare “il grande focolaio” di questi giorni, l’epidemiologo dell’Università di Torino Giuseppe Costa dice. “ Il sistema è in grado di tracciare e indicare i potenziali focolai per mantenere la circolazione del virus a livelli che non facciano saltare il tappo dal punto di vista del sistema assistenziale”. I modelli, prosegue, “ci dicono che se si riesce a controllare e tracciare più del 60 per cento dei focolai in classe non si rischia di tornare alla situazione della primavera”.

 

Leggi altre notizie su OggiScuola

Seguici su Facebook e Twitter

Articoli correlati

Back to top button