Opinioni

Lo scrittore Affinati: Grazie prof, se l’Italia sta per ripartire lo dobbiamo a loro. La vera scuola è in presenza

Lo scrittore Affinati: Grazie prof, se l’Italia sta per ripartire lo dobbiamo a loro. La vera scuola è in presenza

Eraldo Affinati, scrittore e insegnante romano, fondatore con la moglie Anna Luce Lenzi della Penny Wirton, scuola gratuita di italiano per immigrati, è un autentico educatore, nel senso più profondo del termine. All’agenzia di stampa Sir ha rilasciato alcune dichiarazioni circa la ripartenza della Scuola.

“La vera scuola è quella in presenza. Quando spieghi, scopri gli ingranaggi, fai vedere chi sei, ti mostri anche nei tuoi errori. Esprimi un concetto, poi subito lo cambi appena intuisci che non è stato bene inteso, oppure lo rafforzi e lo rilanci, se noti che l’hanno assorbito. Il gruppo intorno a te – non davanti a te! – è una comunità viva, palpitante, un organismo in continua mutazione e tu lo puoi formare, lo puoi far crescere. Ecco la grande responsabilità dei docenti, specialmente oggi, nell’epoca digitale, dove tutto sembra uguale a tutto, mentre invece esistono gerarchie da scoprire, valori da difendere, speranze da conquistare. E’ la classe nella sua interezza che ti detta le frasi perché certe cose le puoi dire in un modo o in un altro, a seconda delle persone a cui ti rivolgi. Sono i ragazzi i tuoi interlocutori.Tutto questo sullo schermo perde intensità, diventa una semplice cartolina rispetto al quadro originale. Sappiamo che il ricorso alla didattica a distanza è stato obbligatorio per cause di forza maggiore legate al Covid-19. Adesso è arrivato il momento di provare a convivere col virus. La grande sfida sarà proprio questa.

Una sfida anche per le famiglie che da marzo a maggio hanno potuto vedere cosa vuol dire fare scuola. Come sottolinea Affinati “Un conto era sentirlo raccontare dai figli. Un altro conto assistere personalmente alle lezioni e magari, in certi casi, sostituirsi all’insegnante verificando in concreto la fatica che ci vuole per accendere e mantenere l’attenzione dei ragazzi. Questo potrebbe aver creato le premesse per un legame autentico fra genitori e istituzioni preposte all’istruzione. Si tratta di un rapporto non sempre facile, tuttavia mai come oggi è necessario fare fronte comune per ricucire il tessuto sociale ed economico lacerato dal virus”.

Ma il cuore della scuola sono gli insegnanti . Devono essere sempre più consapevoli del valore insostituibile che incarnano. Se l’Italia sta per ripartire lo dobbiamo anche a loro. Durante la forzata interruzione gli insegnanti, come i medici e gli infermieri, ed altre categorie professionali indispensabili, hanno tenuto in mano il Paese. Ciò ha contribuito ad accrescere la loro funzione sociale. Nel momento più tragico, ci si è resi conto della profonda dimensione educativa che hanno i docenti. Se, come io credo, le scuole sono presidi etici da difendere ad ogni costo, essi rappresentano i principali custodi della tradizione culturale da consegnare alle nuove generazioni affinché queste possano costruire il futuro”.

Articoli correlati

Back to top button