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Recovery Fund, Conte: Cambieremo la Scuola. Almeno 20 miliardi per prof, strutture, digitalizzazione

Recovery Fund, Conte: Cambieremo la Scuola. Almeno 20 miliardi per prof, strutture, digitalizzazione.

L’accordo è stato raggiunto: il Recovery Fund darà vita a un piano di rilancio dell’intera Europa che si andrà a ‘spalmare’ nel bilancio 2021-2027. In Italia arriveranno in questo lasso di tempo oltre 200 miliardi e un’ampia fetta di questa cifra dovrebbe essere destinata al pianeta Istruzione. La scuola è stata citata dallo stesso premier Giuseppe Conte, nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio europeo. “Abbiamo la concreta possibilità di raggiungere un’Italia più verde, più digitale, più innovativa, più sostenibile, più inclusiva. Di investire nella scuola, nell’università, nella ricerca, nelle infrastrutture”.

Insomma una boccata di ossigeno fondamentale per il sistema paese e la possibilità concreta per ridare slancio alla scuola italiana.  Ma quanti di questi  200 miliardi andranno alla scuola? L’appetito è tanto, le richieste anche. L’Anief ha chiesto che “almeno 25 miliardi siano spesi per scuola, università e ricerca, così da ridefinire nei prossimi sette anni gli organici, eliminare il precariato, valorizzare il personale, aggiornare le strutture e creare le condizioni per lo sviluppo del Paese.

Tutto ciò deve essere portato subito ai tavoli per scrivere la legge di Bilancio”. Probabilmente 25 miliardi sono tanti, ma almeno 20 potrebbero essere destinati alla istruzione scolastica. Occorre però tener presente che questi fondi saranno soggetti a vincoli e, per esempio, non potranno essere destinati ad aumenti salariali. Né ad assunzioni se queste non potranno essere sostenute nel tempo dalle casse dello stato. In gran parte, quindi, andranno al rinnovo delle infrastrutture scolastiche, alla digitalizzazione, all’acquisto di arredi moderni.

Inutile, quindi, la rincorsa sindacale all’annuncio a effetto: si alimenterebbe solo l’aspettativa del personale scolastico che verrebbe poi frustrata dalla realtà. Sui fondi, che sono la grande e irripetibile occasione di riammodernare la scuola italiana, graverà sempre l’attenzione dei falchi europei. Inoltre la gran parte di essi arriverà a partire dal 2022. Quindi attenzione, ma anche, dopo tanto tempo, uno sguardo ottimistico sul futuro dell’Italia e del suo sistema scolastico.

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