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La ministra Azzolina: 5 miliardi sulla Scuola, nessuno meglio di noi. Pronti a 50.000 assunzioni

La ministra Azzolina: 5 miliardi sulla Scuola, nessuno meglio di noi. Pronti a 50.000 assunzioni.

Lucia Azzolina torna a parlare dell’aumento dell’organico previsto per settembre. La ministra, prima della riunione con gli enti locali a Campobasso per l’avvio del prossimo anno scolastico, ha spiegato che le assunzioni sono imprescindibili visto il contesto.

“Dobbiamo modernizzare gli spazi che esistono e renderli più agevoli con lavori di edilizia scolastica leggera. Se questi non bastassero per garantire il distanziamento, si cercheranno spazi esterni. Noi vogliamo, infatti, che gli studenti vadano anche fuori dalla scuola, respirino la cultura nei musei, nei teatri, nei cinema, negli archivi e nelle biblioteche. Ciò comporterà ovviamente un aumento di organico, sia per il personale ATA che per i docenti. Abbiamo messo le risorse necessarie e da ieri ho iniziato questo viaggio nelle varie regioni per monitorare la situazione e confrontarmi con gli enti locali”.

La ministra sottolinea anche il successo della procedura di mobilità appena terminata. Un successo per nulla scalfito dal vuoto in organico di 85.000 unità. “Non è una novità, succede ogni anno, ma la differenza è che questo governo sta puntando molto sulla scuola, da gennaio ad oggi abbiamo investito 5,6 miliardi . Voglio ricordare che veniamo da anni di ripetuti tagli di budget, che hanno privato la scuola di 8 miliardi di fondi in pochi anni. Noi stiamo cercando di migliorare questa situazione che abbiamo ereditato, organizzando concorsi per 80mila docenti. Stiamo aggiornando e digitalizzando le graduatorie provinciali, che erano ancora cartacee, una situazione impensabile nel 2020. In questo modo riusciremo ad avere tutti gli insegnanti necessari in classe in tempi regolari”

Rispetto al dato del 15% degli studenti che rimarrebbero fuori dagli spazi scolastici, la ministra non ha dubbi. “Proprio per questo stiamo pensando anche a spazi esterni. Non esisteva un modello informatico che ci dicesse quante aule e spazi ci fossero in tutta Italia. Abbiamo chiesto tutti i dati agli enti locali, inserendoli in un software che ci ha fornito questo risultato complessivo: circa il 15% degli studenti non entrerebbe negli spazi scolastici se rimanesse l’obbligo del metro di distanziamento a settembre”.

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