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Pittoni: Su riapertura a settembre ed esame di maturità decisioni da dilettanti allo sbaraglio

Pittoni: Su riapertura a settembre ed esame di maturità decisioni da dilettanti allo sbaraglio

Il senatore Mario Pittoni non lesina critiche alla ministra Azzolina. In particolare sul progetto di riapertura a settembre e sull’esame di maturità prossimo. Il parlamentare leghista, traduce in parolai e dilettanti i protagonisti governativi di questa fase. A partire dalla riapertura di settembre. “Sul ritorno in classe tante parole in libertà, mai tradotte in fatti concreti. Nessuna meraviglia, quindi, se l’Italia è l’unico Paese a prevedere la riapertura delle scuole solo a settembre. Quasi quattro mesi di emergenza sanitaria non sono bastati al Governo per produrre un qualche progetto per il rientro in sicurezza degli studenti. L’Esecutivo doveva iniziare da subito a lavorare a soluzioni adattabili alle singole realtà. Così anche sulla scuola rischiamo di trovarci fanalino di coda in Europa…”.

Pittoni, presidente della commissione Cultura a palazzo Madama e responsabile Istruzione della Lega, ha un  punto di vista fortemente critico anche per quanto riguarda la maturità.

“Dilettanti allo sbaraglio al ministero dell’Istruzione anche sulla “maturità. Con ordinanza del ministro Lucia Azzolina, è stato deciso, a poche settimane dall’esame, di aumentare il massimo punteggio del credito scolastico da 40 punti a 60 e di diminuire quello delle prove d’esame da 60 a 40. In linea teorica l’idea avrebbe anche senso, in quanto le tre prove sono sostituite dal solo colloquio. Ma per com’è sviluppata cozza con un dato giuridico: i crediti scolastici per il terzo e quarto anno sono già stati attribuiti dai consigli di classe al termine di ciascun anno (max 12 per il 3° e max 13 per il 4°) sulla base di tabelle allegate al d.lgs 62/2017; per il 5° anno la legge vigente prevede che il credito possa essere max di 15 punti, per un totale di 40 in tre anni. Se ora con l’ordinanza si assegna un credito di 60 punti, vuol dire che la stessa ordinanza dovrà prevedere un ricalcolo del credito scolastico del 3° e 4° anno e un nuovo punteggio per il 5°. Si fa, quindi, ciò che di regola non è consentito dalla legge: introdurre norme retroattive.

Tra l’altro uno studente particolarmente bravo che totalizzasse 60 punti di credito scolastico potrebbe fare scena muta, perché ha già conseguito il punteggio minimo per essere promosso. Insomma, l’ennesimo pasticcio concepito senza consultare nessuno”.
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