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Valutazioni, mancano indicazioni chiare: si rischiano valanghe di ricorsi

Mancano direttive, rischio valanga di ricorsi. Alla fine di questo tribolatissimo fine anno scolastico mancano meno di 60 giorni e sulla valutazione degli alunni ancora non si sa nulla. Eppure, siamo già fuori tempo massimo. Paola Serafin, segretaria nazionale responsabile dell’area dirigenti scolastici della Cisl Scuola affida all’Ansa le sue perplessità. “La preoccupazione c’è e più il tempo passa più aumenta. Occorre garantire la legittimità delle operazioni di valutazioni e tener conto della situazione complessa”.

Secondo la responsabile Cisl Scuola dei dirigenti, se il ministero non invierà in fretta indicazioni chiare e praticabili su come valutare gli alunni, il rischio dei ricorsi sarà altissimo.

“È necessaria una attenta e dettagliata regolamentazione: si rischia molto dal punto di vista del contenzioso, la difformità non aiuterebbe ed esami e valutazioni hanno rilevanza giuridica. Bisogna stabilire come devono essere sviluppate le valutazioni, come devono essere convocati gli organi collegiali e tanto altro”.

Il problema è che non esistono precedenti su come gestire otto milioni di alunni che studiano da casa. E nemmeno su come valutarli.

“È un panorama imprevisto – conferma Serafin – da dover essere regolamentato, lo scenario è completamente nuovo e assolutamente abbiamo bisogno di indicazioni. Siamo in attesa di essere convocati dal ministero ai tavoli tecnici: il confronto può portare un contributo, il nostro spirito è aiutare a trovare soluzioni alle varie questioni”.

Il problema diventerà grande, soprattutto se non si dovesse tornare in classe nello scorcio finale dell’anno scolastico 2019/2020. In tal caso, infatti, il corpo insegnante non potrà più limitarsi a considerare le prove svolte da casa, ma anche le interrogazioni on line, come delle verifiche da inquadrare nelle valutazioni di tipo formativo.

 

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