CronacaDidattica

Regolacompiti, l’idea che rende meno gravoso il lavoro di docenti e genitori

Regolacompiti, l’idea che rende meno gravoso il lavoro di docenti e genitori

Maurizio Parodi non si arrende. Nella sua annosa battaglia contro i compiti a casa non tralascia nulla. La petizione da lui lanciata ha già superato le 35.000 firme, ma ora ha deciso di dare anche una forma progettuale al progetto. In definitiva creare una piattaforma didattica che possa essere da base per un’eventuale dibattito con il Miur.

La battaglia contro i compiti

Il DS é chiaro su questo punto, come descrive lui stesso a “il24scuola”: “La nostra visione, invece, non consente alibi di sorta: in tutte le scuole cosiddette dell’obbligo, qualsiasi insegnante può evitare i danni, psicologici, culturali e sociali, procurati dall’assegnazione dei compiti, e garantire il pieno esercizio del diritto al gioco, al tempo libero, alla serenità familiare, allo svolgimento di attività non meno formative di quelle scolastiche”.

Ma c’è chi è andato anche oltre. Creando un vero e proprio Regolacompiti. E’ il caso del comitato genitori di una scuola media della provincia di Lecce. Il comitato ha inoltrato la richiesta seguente, al DS della scuola, nonché al dirigente dell’Usr: “Molti ragazzi hanno dovuto abbandonare le attività sportive perché finiscono i compiti a sera inoltrata e si devono alzare all’alba per studiare”.

Regolacompiti, un’dea innovativa

Premesso che nessuna norma impone l’assegnazione dei compiti a casa (in altri Paesi è addirittura vietato), e le sole occasioni nelle quali il Ministero P.I. si è occupato dei compiti è stato per raccomandare di non assegnarli quanto meno nel fine settimana e durante le vacanze, si stabilisce quanto segue:

  1. I docenti che decidano di assegnare compiti a casa si impegnano a correggerli tutti e a tutti – altrimenti non avrebbe senso farli.
  2. I docenti che decidano di assegnare compiti si impegnano a preparare adeguatamente gli studenti perché siano in grado di svolgerli per proprio conto (devono verificarlo e garantirlo ai genitori) – sarebbe assurdo e umiliante chiedere loro di fare ciò che non sanno fare.
  3. Ai compiti svolti a casa non deve essere assegnato alcun voto – il docente non può sapere come e da chi siano svolti.
  4. I compiti non fatti non possono essere “recuperati” sacrificando la ricreazione che per nessun motivo, men che mai “disciplinare”, deve essere ridotta o annullata – gli studenti ne hanno bisogno e diritto.
  5. I compiti non svolti durante i periodi di assenza (es. per malattia) non devono essere recuperati – non sarebbe umanamente possibile e si perderebbero le nuove acquisizioni.
  6. La giustificazione del genitore per il mancato svolgimento dei compiti deve essere recepita evitando reprimende o punizioni – umilianti per lo studente e offensive per i genitori.
  7. Nelle classi a 40 ore (tempo pieno), non si assegnano compiti: le attività didattiche devono esaurirsi nelle 8 ore di forzata immobilità e concentrazione – pretendere un ulteriore impegno sarebbe controproducente, penoso, crudele.
  8. I docenti che decidano di assegnare compiti pomeridiani verificheranno, preventivamente, che non richiedano a nessuno studente un impegno giornaliero complessivo che superi:
    – 10 minuti nelle classi prime della scuola primaria
    – 20 minuti nelle classi seconda e terza
    – 30 minuti nelle classi quarta e quinta
    – 40 minuti nelle classi prime della scuola secondaria di primo grado
    – 50 minuti nelle classi seconde
    – 60 minuti nelle classi terze.
  9. Non devono essere assegnati compiti nel fine settimana e durante i periodi di vacanza o sospensione delle lezioni – agli studenti deve essere permesso di ricrearsi (garantito il “diritto a riposo e al gioco”), e alle famiglie di ritrovarsi, senza l’assillo stressante dei compiti.
  10. Non devono essere assegnati “compiti per le vacanze” (ossimoro logico e pedagogico) – per le ragioni già espresse nel punto precedente e per evitare che i docenti, come previsto dal primo punto di questo Regolamento, trascorrano il resto dell’anno scolastico a correggere gli esercizi previsti dai “Libri per le vacanze”.

 

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