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“Cara maestra”, la lettera di un bimbo di 5° elementare

Cara maestra,
La prima volta che ti ho vista è stato più o meno cinque anni fa, era il primo giorno di scuola ed io ho pensato che eri la maestra più brava (e bella) del mondo, solo a guardarti. Hai tenuto stretta la í°, 2°, 3°, 4° ed ora 5° C, non ci hai lasciato neanche un secondo, perché ci vuoi bene. Ogni volta che penso alla scuola, penso ai bei ricordi che ho realizzato in 1° elementare, (e che poi la 5° A ha distrutto durante le prove dei canti natalizi), ma anche che tra poco dovrò cambiare scuola, sto crescendo, e tu mi hai insegnato a crescere, con le buone o con le cattive.

Per me sei come una seconda mamma, mi hai insegnato che le regole sono fondamentali nella vita, e che se non le rispetto, è come se costruissi una casa, e ogni volta un pezzo del muro cadesse, piano piano, fino a distruggersi. Mi hai insegnato cosa significa sorridere. Sorridere è quello che faccio ogni mattina quando ti guardo. Mi hai insegnato cosa significa imparare. Imparare significa prima sbagliare, e poi capire i propri errori (sia nella vita, sia nelle prove di verifica).

Cara Maestra ti voglio bene

Ho pensato di scriverti una lettera, invece di una poesia perché, oltre al tuo poeta, voglio che sia il tuo alunno-ammiratore. Ho tante cose che mi passano per la testa, che in questo momento non riesco a dire, CHE NON RIESCO A DIRE MAI, ma una cosa è certa, TI VOGLIO BENE, e ti vorrò bene SEMPRE, anche quando andrò alle superiori, all’università, e se ce l’avrò, ti penserò anche a lavoro. E ti prometto, maestra, che SE pubblicherò un libro, lo dedicherò a te, perché sei stata TU ad insegnarmi cos’è un libro, mi hai insegnato a scriverlo senza errori, mi hai insegnato la grammatica, mi hai insegnato la matematica, la musica, la storia, la geografia…

Ogni cosa che ora so fare, è grazie a te, che mi hai sempre seguito, mi hai sempre corretto ogni volta che sbagliavo, hai avuto una pazienza enorme. NON FINIRO’ MAI DI RINGRAZIARTI, MAI.

Con amore,

il tuo Luca.

Ps: Scrivendo questa lettera ho pianto, e spero che anche tu, leggendola, tu emozionerai come mi sono emozionato io.

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