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Basta con le analisi dei tuttologi! Date più soldi e più autonomia ai prof: la scuola cambierà

Basta con le analisi dei tuttologi! Date più soldi e più autonomia ai prof: la scuola cambierà

Ogni giorno un esperto spiega che la scuola è in declino. Di solito è un sociologo. A volte un personaggio televisivo che ricorda quanto tutto funzionasse bene ai suoi tempi. Ogni giorno un politico si lancia in analisi sul sistema istruzione. Di norma individuando una radicale riforma scolastica, a parer suo adatta ai tempi moderni. Il ministro di turno ricorda che gli stipendi vanno adeguati a un qualunque paese europeo. I sindacati rilanciano che va bene, ma vogliono il doppio.

Intanto l’Ocse certifica che a scuola si impara sempre con maggiore difficoltà. E via che riprende il circolo vizioso sociologo, star televisiva, politico, sindacati. Analisi su analisi. Tutti a sviscerare il sistema scolastico italiano. Nessuno che si muova a risolverlo.

Eppure basterebbe un giro sui social, nei gruppi animati dagli insegnanti per trovare la risposta. Definitiva. Del tipo che gli insegnanti sono pagati poco, ma che sarebbero disposti a un aumento meno mirabolante di quanto richiesto dai sindacati in cambio di qualche certezza in più. Quali? Una su tutte: un percorso di accesso all’insegnamento definitivo e stabilizzato. E poi: maggiore autonomia formativa e minore collegialità nella didattica. Va bene il confronto con i genitori, ma anche meno insomma.

E tenere sei/sette ore consecutive bloccati nelle aule dei ragazzi non è la soluzione migliore. Ai geni dell’ analisi e delle riforme forse andrebbe ricordato che la scuola italiana è sempre stata all’avanguardia. Senza necessità del tempo prolungato.  La scuola la fanno i ragazzi e chi lavora con loro: se una parte del tutto non è a suo agio il meccanismo si inceppa. Ma qui c’è anche dell’altro: forse i geni dell’ analisi dimenticano di dire che la scuola, in una società sempre più frammentata e frenetica, assolve anche a un’altra funzione sociale: quella del parcheggio orario dei ragazzi. Ragazzi che fuori dall’aula spesso non hanno una famiglia ad accoglierli. A volte nemmeno una casa. Ma questo è un altro problema. Che dovrebbero risolvere i geni della politica.

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