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Puzza da “edificio malato” e l’asilo resta chiuso per… convalescenza

Puzza da “edificio malato” e l’asilo resta chiuso per… convalescenza

L’alito cattivo è uno dei sintomi di uno stato di malessere fisico. A fronte del sintomo si ricorrere ai farmaci. Ma cosa accade se la puzza è di un edificio e del “malessere” non si riesce a scoprire il motivo? Al quesito non sanno dare un risposta a Cambiago dove la scuola d’infanzia è stata chiusa a causa del cattivo odore che si avverte all’interno della struttura. E così 108 bambini sono rimasti a casa da scuola perché dentro l’asilo la puzza si sarebbe davvero fatta insopportabile.

Secondo quanto riportato da Milano Today, a decidere ufficialmente la sospensione delle attività all’interno dell’istituto è stata il sindaco del comune, Laura Tresoldi, che ha informato, con una nota ufficiale, che “l’amministrazione comunale e la direzione didattica ritengono in via precauzionale di spostare le attività didattiche in altra sede in via di definizione”. In base a quanto ricostruito, a spingere il primo cittadino a questa scelta definita precauzionale sarebbe stata la relazione tecnica sulla valutazione della qualità dell’aria della scuola.

Insomma si tratterebbe di una vera e propria “sindrome da edificio malato con assenza di sintomi tangibili ma caratterizzata da intenso disturbo olfattivo”. Il che significa che aule e spazi comuni dell’asilo puzzano in modo eccessivo ed è bene che, quindi, i piccoli allievi non occupino quelle aule.

Ma in base a quanto riportato dal quotidiano milanese, per i genitori i problemi con l’istituto erano iniziati tempo prima. Secondo loro, infatti, la scuola emanava cattivo odore da almeno un anno: ripetevano che i lenzuolini e i vestiti dei piccoli puzzavano in maniera preoccupante una volta arrivati a casa. E a dare conferma delle loro preoccupazioni erano stati anche gli insegnanti e i dirigenti della scuola che, più volte, avevano chiesto un intervento ad Ats e al comune per comprendere da dove arrivassero quegli odori, visto che solo nel 2017 l’edificio aveva subito importanti lavori di ristrutturazione.

In base alle ricostruzioni fornite dai test e dai primi rilevamenti, è stata ipotizzata nella scuola la possibile presenza di sostanze quali formaldeide, Cvm, cromo 6, melammina e bromo “in quantità minima”. I genitori poi, all’interno di un loro documento, hanno riportato ciò che la società evidenziava e cioè che la presenza di “tali elementi” fosse consentita dalla legge, nonostante evidenziasse il rischio che essi “mescolati tra loro avrebbero potuto creare possibili problemi di salute”. Secondo quanto riportato dalle relazioni tecniche, è possibile che alcuni degli elementi possano trovarsi nei pavimenti, rifatti proprio due anni fa. La scuola, intanto, resterà chiusa “fino al termine delle operazioni di analisi dell’aria già in corso e agli eventuali interventi necessari alla risoluzione delle problematiche olfattive”.

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