Opinioni

Sciopero per il clima. Gramellini: “Assenza giustificata se studenti mandano selfie dalle manifestazioni”

Subordinare la giustificazione dell‘assenza a scuola per i “fridays for future” all’invio di una foto-selfie in cui lo studente dimostra di essere andato alla manifestazione per il clima. E’ l’idea lanciata da Massimo Gramellini nel suo consueto “Caffè”, oggi in prima pagina sul Corriere Della Sera. Il riferimento è agli studenti che venerdì 27 manifesteranno per accendere i riflettori sull’emergenza climatica. Essi potranno assentarsi da scuola senza dover poi portare la giustificazione.

L’idea, che farà sicuramente felici i ragazzi, non è di Greta Thumberg, ma del ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti. Il titolare della Scuola ha inviato una circolare ai dirigenti scolastici, invitando i collegi dei docenti “a valutare la possibilità che tale giornata non incida sul numero massimo delle assenze consentite, stante il valore civico che la manifestazione riveste”.

Gramellini accoglie con favore la circolare emessa dal capo del Miur, ma punta l’attenzione sul pericolo che “accanto agli idealisti sussistano fasce non irrilevanti di fancazzisti”. Per risolvere il problema, l’editorialista del Corsera propone di far inviare dagli studenti un selfie come prova che sono alla manifestazione, non ai giardinetti o a casa tra le lenzuola.

Assenza giustificata: la circolare di Fioramonti

La circolare in questione, spiega Fioramonti, invita le scuole, “pur nella loro autonomia, a considerare giustificate le assenze degli studenti occorse per la mobilitazione mondiale contro il cambiamento climatico”.”In questa settimana dal 20 al 27 settembre, infatti, ragazzi e ragazze di ogni Paese stanno scendendo in piazza per rivendicare un’attenzione imprescindibile al loro futuro.  Che è minacciato dalla devastazione ambientale e da una concezione economica dello sviluppo ormai insostenibile – scrive il ministro dell’Istruzione -. L’importanza di questa mobilitazione è quindi fondamentale per numerosi aspetti, a partire dalla necessità improrogabile di un cambiamento rapido dei modelli socio-economici imperanti. È in gioco il bene più essenziale, cioè imparare a prenderci cura del nostro mondo”.

L’idea accoglie il favore del ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Il quale ringrazia pubblicamente il collega. “Ha invitato gli insegnanti a trattare questi temi e a favorire la partecipazione degli studenti alle manifestazioni per il Clima”, scrive su Twitter. Giustificare in massa l’assenza non ha molto senso. Sarebbe stato meglio ordinare la chiusura delle scuole e prendere una posizione chiara. Servono misure di politica ambientale importanti, c’è perplessità sul fatto che non andare a scuola un giorno possa aiutare”, spiega Antonello Giannelli, presidente dell’Anp.ù

La polemica

Non la prende bene neppure Matteo Salvini: “Dopo aver proposto la tassa sulle merendine, il geniale ministro propone la ‘bigiata’ di massa. Ma secondo voi ci è o ci fa?”, commenta il leader leghista, condannando la giustifica d’ufficio dell’assenza.

“Giustificare le assenze quando lo sciopero riguarda il cambiamento climatico non ha nessun senso” spiega invece sulla sua pagina Facebook il prof Guido Saraceni. “Ancora una volta l’impegno quotidiano dei docenti, del personale amministrativo e della intera scuola italiana viene umiliato da una politica miope che considera l’istruzione come l’ultima ruota del carro” argomenta il docente.

“Se i ragazzi credono veramente in qualcosa – chiosa il docente – possono organizzarsi e manifestare la domenica o nel pomeriggio. Mi spiegate per quale motivo andare in piazza per il clima dovrebbe essere equiparato ad essere in classe?

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