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Scuola: 9 alunni su 10 usano il cellulare con almeno un docente. Lo studio

Un compagno inseparabile in ogni momento della giornata. Anche quando si tratta di studiare. La Generazione Z, nativa digitale per eccellenza, considera il cellulare smartphone quasi al pari di un amico, il compagno da portare nello zaino nel ‘back to school’. Ma non per tenerlo sotto il banco: la maggior parte, infatti, lo usa assieme ai professori durante le lezioni. Così, con l’avvicinarsi del nuovo anno scolastico, più di 1 studente su 10 lo inserisce nel tradizionale corredo scolastico.

Ragazzi e cellulare: lo studio

Perlomeno la pensano in questo modo i ragazzi, 12 mila studenti tra i 10 e i 20 anni, che hanno partecipato a un’indagine svolta da Skuola.net in collaborazione con il brand franco-cinese di telefonia Wiko, a pochi giorni dall’inizio della Scuola. Nelle classi piu’ ‘mature’ (grosso modo l’ultimo biennio delle superiori), lo smartphone e’ entrato di diritto nella strumentazione base: quasi 9 studenti su 10 lo impiegano con almeno un docente. Altrove – medie e primi anni delle superiori – il dato si ferma comunque al 60%. L’uso che se ne fa? Principalmente (51%) per approfondire le lezioni, per prendere appunti e organizzare il lavoro (20%), per usare app durante spiegazioni ed esercizi (19%). Insomma, l’accesso alle informazioni garantito da uno smartphone connesso a Internet sembra essere un plus irrinunciabile nel processo di modernizzazione della didattica.

Cellulare: fenomeno in crescita

Vuoi per necessita’ legate alla carenza di infrastrutture, vuoi per la diffusione capillare anche tra gli stessi insegnanti, ormai allo smartphone e’ stato di fatto concesso lo status di strumento didattico nella pratica quotidiana. Secondo quanto raccontano gli studenti, il 13% di loro ha addirittura un intero corpo docente che, compatto, crede nella bonta’ del cellulare come supporto alle loro spiegazioni. Un dato che sembra crescere insieme all’eta’ degli studenti. Quelli alle soglie del diploma o appena usciti dalla Scuola dell’obbligo, ad esempio, hanno potuto sfruttarlo in maniera piu’ costante: il 20% lo fa o lo ha fatto con tutti i professori. La maggior parte del campione intervistato – 58%, un dato che per i 18-20enni arriva al 69% – ha trovato sul suo percorso almeno alcuni insegnanti proiettati nel futuro. Solo il 29%, invece, durante l’orario di Scuola sinora e’ stato costretto a tenere il telefono rigorosamente lontano dal banco.

Oggetto scolastico a tutti gli effetti

Il telefonino puo’ entrare cosi’ a far parte del paniere di acquisti da effettuare per il ritorno a Scuola. Circa 1 studente su 10, lo considera parte integrante del suo equipaggiamento – assieme a libri, penne e quaderni – e procedera’ all’acquisto di un device con prestazioni migliori di quello gia’ in possesso (sono soprattutto i ragazzi delle scuole medie, tra i quali il dato sale al 17%). Nella scelta del nuovo device, gli studenti – perfino i piu’ giovani, sulla carta piu’ influenzabili – non si fanno necessariamente guidare dalla marca del telefono (51% del campione), preferendo marchi o modelli meno noti, purche’ ben recensiti.

E quando si torna a casa? Qui lo smartphone assume un ruolo meno decisivo ma comunque utile per il ripasso e lo svolgimento dei compiti. Infatti, il 15% lo utilizza come supporto per lo studio individuale, mentre un ulteriore 70% vi fa ricorso in assenza di un tablet o un pc a portata di mano. Come e’ facile immaginare, pero’, lo smartphone diventa protagonista assoluto durante il tempo libero. Quando, cioe’, le nuove generazioni si ritrovano assieme ai coetanei al di fuori degli impegni scolastici. Perche’ il dialogo ‘faccia a faccia’ deve fare sempre di piu’ i conti con questa presenza. Per piu’ di 4 ragazzi su 10 il telefono e’ ormai una proiezione della propria persona, tanto e’ vero che durante i pomeriggi con gli amici lo tengono costantemente in mano: il 40% (che nel caso degli 11-13enni diventa il 44%) ha l’abitudine di alternare conversazione frontale a scambio di contenuti tramite smartphone con gli altri membri della comitiva.

Ma la comunicazione diretta?

Solo il 4% si lascia sopraffare dalla dimensione digitale interagendo quasi esclusivamente con il cellulare, talvolta per conto proprio, ignorando i presenti. Lungi dall’intravedere scenari catastrofici e demonizzare lo strumento, la maggioranza del campione – il 56% – quando ha un amico davanti preferisce interagire con lui di persona. Il ‘linguaggio’ adottato via smartphone, in ogni caso, e’ comune per tutti i rappresentanti della GenZ. Cosa si scambiano piu’ spesso quando chattano con gli amici? Soprattutto messaggi di testo (67%). Tra i contenuti multimediali vanno per la maggiore i Meme (16%). Resistono le foto personali o le immagini divertenti pescate da web e social network (9%).

9 su 10 usano cellulare con almeno un docente Le Gif – le immagini animate – al contrario sembrano aver fatto il loro tempo (3%). Anche i video (2%) non sfondano nella comunicazione sui gruppi. Guarda caso questi ultimi sono i contenuti che consumano di piu’ la memoria di archiviazione, che per la GenZ rappresenta l’esigenza principale quando si tratta di acquistare un nuovo prodotto: e’ cosi’ per 1 su 3.

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