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Birra tedesca ritirata dai supermercati: contiene detergenti ed è pericolosa. Ecco la marca

Il Ministero della sicurezza alimentare tedesco ha diramato un’allerta alimentare per la presenza di detergenti (lisciva) nella birra.

La birra in commercio è la Franken Brau Pilsener che può essere contaminata con detergenti e per questo motivo il produttore ha ritirato da tutti i punti vendita la bevanda interessata ancora esposta sugli scaffali e dallo shop online. I supermercati a loro volta nel frattempo dovrebbero sbandierare un cartello per avvisare i clienti.

BIRRA CON DETERGENTI

Più in dettaglio, si tratta della birra prodotta dalla famosa birreria Frankenbräu Lorenz Bauer GmbH & Co. KG con sede in Germania Neundorf 41, 96268 Mitwitz. La segnalazione è stata diffusa anche attraverso il sistema di allerta europeo, questo vuol dire che tutti i Paesi interessati hanno ricevuto la notizia e si sono attivarti immediatamente per verificare che il produttore abbia ritirato la birra dagli scaffali di tutti i punti vendita, informando i consumatori. Il comunicato riporta una nota del Ministero tedesco che informa di avere ritirato il prodotto e di avere avviato il richiamo della birra e invita i cittadini a non consumare la bevanda venduta nei supermercati. Inoltre precisa che il richiamo è volontario ed è voluto dallo stesso produttore in quanto, “La qualità della nostra birra è nostra priorità assoluta”.

Nel comunicato il produttore precisa che la decisione del ritiro della bevanda è avvenuta “durante un controllo di routine, che ha permesso di identificare un difetto tecnico che ha permesso di non completamente escludere che nel prodotto venduto dalla nostra birreria con la data di scadenza 05-05-2020 possono essere incluse impurità di agenti detergenti. L’assunzione di tale birra contaminata può causare lesioni. Per questo motivo, vi invitiamo a riportare queste birre nella nostra fabbrica di birra o il negozio di liquori dove sono state acquistate. Naturalmente, i prodotti restituiti saranno sostituiti”.

L’allerta è stata lanciata dalla Germania attraverso il Sistema rapido di allerta europeo alimenti (RASFF) riportata dal portale del governo tedesco su Lebensmittelwarnung.de. Ad oggi, l’Italia non è interessata dal richiamo. Ma, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” c’è sicuramente la possibilità che i turisti italiani siano interessati.

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