Opinioni

Scuola. Anche se siamo in preda alla follia, non è il momento di mollare: la lezione di T.S Eliot per i docenti

“Il racconto della desolazione è il punto centrale anche di altre opere di Eliot e in questa estate sembra che le sue parole calzino a pennello per tutto quello che ci circonda”. Così scrive Corrado Bagnoli, giornalista e curatore di molte opere letterarie, si esprime in un editoriale per IlSussidiario.net, prendendo spunto da un componimento di T.S Eliot tratto dalla raccolta “Cori della Rocca”.

Eccone il testo

In luoghi abbandonati
Noi costruiremo con mattoni nuovi
Vi sono mani e macchine
E argilla per nuovi mattoni
E calce per nuova calcina
Dove i mattoni sono caduti
Costruiremo con pietra nuova
Dove le travi sono marcite
Costruiremo con nuovo legname
Dove parole non sono pronunciate
Costruiremo con nuovo linguaggio
C’è un lavoro comune
Una Chiesa per tutti
E un impiego per ciascuno
Ognuno al suo lavoro.

Qual è il messaggio di Eliot per la scuola?

Quella descritta da Eliot è la scena di operai che, nonostante la decadenza dei tempi, dei costumi e nonostante i violenti cambiamenti sociali che li travolgono, cantano e fanno ognuno il proprio dovere. “Ognuno al suo lavoro” scrive il poeta. Da questo spunto Bagnoli prende le mosse per una riflessione sulla scuola italiana, che nel mezzo della calura estiva sembra sprofondare nella follia più totale. L’Invalsi che deve ancora capire cosa fare da grande, la nuova maturità, i concorsi tanto agognati e talvolta annullati. Il tutto contribuisce a mettere l’istruzione sotto una specie di folle canicola.

Ma è proprio qui che il messaggio di Eliot colpisce nel segno: “Non si butta via niente della realtà che abbiamo intorno” spiega Bagnoli. ” E’ con quella roba lì che si potranno fare mattoni nuovi, tirare fuori parole nuove, mettendosi al lavoro ognuno per il suo pezzetto di muro”.

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