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In ospedale a 10 anni, il primario: “Non è cocainomane, crisi da psicofarmaci”

In ospedale a 10 anni per una crisi dovuta all’assunzione di psicofarmaci. Sono poche le certezze sulla vicenda di una bambina a Monza, portata al nosocomio e poi ricoverata nel reparto di neuropsichiatria dell’ospedale di Vimercate (Monza).

RICOVERO IN OSPEDALE, LE NOVITA’

Per le sue condizioni il capo dipartimento di Igiene Mentale dell’ospedale Antonio Antulli avrebbero sospettato in un primo momento che la bimba potesse aver assunto cocaina. Versione poi corretta: “Non assumeva con regolarita’ stupefacenti. Poteva esserci incappata” ha precisato poi il primario all’ANSA, escludendo pero’ l’esistenza di un esame che avesse accertato l’assunzione dello stupefacente.

LA STORIA

La vicenda ha inizio lo scorso aprile, quando la minore, residente in Brianza e affetta da disagi psichici, e’ stata ricoverata all’ospedale di Monza, dove era stabilmente seguita dai medici e gia’ presa in carico dagli assistenti sociali, perche’ risultata positiva alle benzodiazepine, una sostanza contenuta in diversi psicofarmaci che successivamente le sarebbero anche stati prescritti, per una prima crisi nervosa.

LE INDAGINI

La Procura dei Minorenni di Milano, come confermato dal Procuratore Ciro Cascone, ha aperto un fascicolo, a seguito di sue dichiarazioni secondo le quali avrebbe assunto l’ansiolitico a casa di amici, e forse anche altre sostanze. I carabinieri del comando Provinciale di Monza, incaricati dall’autorita’ giudiziaria minorile, secondo quanto confermato dalla stessa, hanno svolto accertamenti e perquisizioni nelle abitazioni di tutti i minori che la piccola frequenta.

A casa di nessuno di essi e’ stata rinvenuta o sequestrata droga, se non in una stanza in uso ad uno dei genitori dei suoi amichetti, che pero’ sarebbe risultato non sia mai stata fornita dal padre al figlio o alla stessa bimba. Poco piu’ di un mese dopo la bambia e’ stata accompagnata dai genitori al pronto soccorso di Vimercate (Monza), in preda a una seconda crisi di nervi. Anche in questo caso e’ stata ricoverata, stando alla Procura dei Minori di Milano, sempre per aver assunto benzodiazepine. Ma e’ in questo caso che il primario avrebbe ipotizzato l’assunzione dello stupefacente.

BENZODIAZEPINE NEL SANGUE

A quanto riferito, negli esami del sangue della piccola, sarebbe emersa appunto solo la presenza di benzodiazepine, dato confermato dalla Procura dei Minori. “Ci sono delle situazioni ematiche che non danno risultati univoci – ha spiegato Amatulli -. E’ importante sapere che un caso particolarmente delicato per l’eta’. Non assumeva con regolarita’ stupefacenti. Poteva esserci incappata, ma non e’ questa la cosa principale”.

Intanto, il Procuratore Capo dei Minorenni di Milano, a conoscenza del caso, ha dichiarato che “si tratta di una BAMBINA con un disagio nel cui dettaglio non entro, seguita a dovere anche dalla famiglia”. Poi ha aggiunto “nel nostro fascicolo, aperto gia’ in precedenza per un altro ricovero, non vi e’ traccia di cocaina in nessun referto”. Una volta scoppiato “il caso”, l’azienda sanitaria di Vimercate ha diffuso una nota, nella quale ha precisato come “la piccola paziente non e’ stata mai abituale consumatrice di sostanze stupefacenti ne’ tantomeno di sostanze come la cocaina” ma che la bimba “ha assunto sostanze di tipo ansiolitico probabilmente come conseguenza di un disagio psichico profondo”.

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