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Marco Bussetti. “L’autonomia è una grande opportunità, nessun paese spaccato”

“L’autonomia può essere un’opportunità. se ci sono territori che pensano di poter utilizzare meglio le risorse nazionali, e di poter aggiungere risorse proprie per migliorare il settore dell’Istruzione, perchè impedirlo?”. Cosi’ il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, in un’intervista a La Stampa.

Bussetti: “Diverse ipotesi sul tavolo”

Sull’idea della Lega che si debbano pagare di piu’ gli insegnanti che lavorano al nord, dice: “Il tavolo sull’autonomia va avanti da mesi. Sul personale sono state formulate diverse ipotesi, proprio perchè non si vuole imporre nulla”. E sulla questione di eventuali incentivi, aggiunge: “In alcune Regioni, penso ad esempio alla Lombardia, ogni anno si rischia di partire con migliaia di cattedre vuote perchè mancano i docenti. Molti insegnanti dopo essere stati assunti tornano a casa, spesso nel Meridione”.

“E ciò accade – sottolinea Bussetti – anche a causa dell’elevato costo della vita. Tali incentivi riguarderebbero, comunque, se vogliamo entrare nel dettaglio tecnico, il salario accessorio. Essendo pagati con risorse regionali – osserva – risulta dunque evidente che non si sottrae neppure un solo euro al sistema nazionale di istruzione”. In ogni caso, assicura il ministro, “non ci sarà nessun paese spaccato, come sento dire”. I 5 Stelle e i sindacati, però, temono che si vada incontro a 20 sistemi di istruzione diversi.

Autonomia differenziata: adatta ai contesti

“Si chiama ‘autonomia differenziata’ – replica – proprio perchè la Costituzione a prevedere modelli diversi di autonomia. Quanto alle differenze tra Regioni, come e’ sotto gli occhi di tutti, esistono già. Questo perchè ogni Regione è differente dall’altra, ha esigenze diverse e ha amministrazioni più o meno virtuose. L’autonomia scolastica, ad esempio, che e’ un principio che ritengo sacrosanto, consente agli istituti di definire un’offerta formativa in linea con i bisogni dei territori e degli studenti. Questo – conclude – non vuol vuole dire fare distinzioni tra Serie A e serie B: il sistema nella sua varietà deve funzionare ovunque e bene”.

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