Opinioni

Balotelli: “A scuola? Ero molto bravo, ma non in condotta. Il razzismo tra i banchi è un problema reale”

“A scuola? Ero molto bravo, ma in condotta non andavo bene. Mio fratello era peggio di me.”. A parlare è Mario Balotelli, calciatore italiano attualmente in forze allOlympique Marsiglia, ma abbastanza vicino ad un contratto con il Parma. L’attaccante è intervenuto durante un incontro a porte aperte nell’auditorium Bodoni del capoluogo emiliano. Evento organizzato dall’associazione Le Réseau, in collaborazione e il contributo di Fondazione Pizzarotti.

Balotelli ha gli studenti delle scuole, per parlar loro di temi del razzismo, della diversità e dell’integrazione sociale. “L’IItalia è un paese particolare” racconta SuperMario. “Devo tanto a questo paese, ma ho fatto molta fatica a integrarmi quando ero più giovane anche se sono nato e cresciuto qua”.

Il Bel Paese, secondo Balotelli “Migliora solo se tutti insieme lavoriamo all’integrazione. Non è facile, le mie esperienze sono state molto difficili. Due famiglie sono sempre state vicino a me, se non fosse per loro non sarei arrivato dove sono arrivato. La mia vita è stata difficile, ma senza di loro non sarei arrivato da nessuna parte. La mia fortuna è stata quella che la mia famiglia non voleva che diventassi calciatore, mia madre soprattutto non era d’accordo, ha sempre spinto me verso altri sport. Io però amo giocare a calcio, odio guardarlo ma amo giocare”.

“Il razzismo esiste – prosegue il calciatore – è sempre esistito e deve essere cancellato. Qualsiasi tipo di discriminazione razziale. Io come ho detto prima ho avuto la fortuna di avere le mie famiglie dietro a me. Gli insulti razziali fanno più male di una coltellata. L’Italia sta migliorando, forse un po’ troppo lentamente ma sta migliorando, dobbiamo stare vicini tutti, altrimenti avranno la meglio.Io mi sento africano e italiano. Alla comunità ganese dico di continuare nel lavoro che fanno e pensare alla famiglia. Uniti contro il razzismo, si vince”.

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