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Maturità. Incertezza nelle novità e compensi bassi: raffica di rinunce di commissari e presidenti

Nessun allarme. Numeri fisiologici”. Così il Miur sulla ‘fuga’ di commissari e presidenti dell’esame di maturita’ che partiranno domani con la prima prova, riportata da alcuni organi di stampa. “Come ogni anno possono esserci rinunce motivate. Ma i commissari e i presidenti mancanti saranno sostituiti. Nessun allarme, nessuna situazione ‘patologica’ o preoccupante”.

Il riferimento è ad episodi anche abbastanza eclatanti come quello riportato da La Repubblica sugli esami di maturità in Sicilia. Stando ai dati dell’USP palermitano, infatti,  ben 27 presidenti di commissione hanno dato forfait dall’incarico. Probabilmente, spiega repubblica, scoraggiati dalle novità nel sistema di valutazione. Nel 2018 il numero di rinunce si era fermato a 20.

Maturità: pochi soldi e troppe preoccupazioni

Si tratta, però, di un fenomeno generalizzato che non deriva solo dal “timore” di affrontare le nuove modalità d’esame. Ma anche dalla retribuzione prevista per commissari e presidenti di commissione per le loro prestazioni.

Già a maggio, infatti, il sindacato Anief sosteneva che ” i “gettoni” da assegnare a chi organizza, valuta e rilascia i diplomi rimangono fermi a 12 anni fa: cifre spaventosamente basse per i professionisti impegnati nell’organizzazione degli esami, nella valutazione degli studenti e nel rilascio del titolo di studio conclusivo delle nostre scuole pubbliche”.

Qui la tabella completa con le quote di compenso spettanti ai docenti impegnati nella maturità.

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