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“SCUOLA 4.0: escludere i corpi per controllare il pensiero”

“SCUOLA 4.0: Escludere i corpi per controllare il pensiero”

 “SCUOLA 4.0: Escludere i corpi per controllare il pensiero” è il titolo del convegno svoltosi a Roma sabato 11 novembre presso il Liceo “Tasso”.

L’evento si inserisce nell’ambito del percorso, avviato a maggio 2023 con il rifiuto dei fondi PNRR da parte del liceo “Pilo Albertelli” di Roma, e volto ad individuare vie alternative per la salvaguardia della scuola pubblica nel rispetto della libertà di insegnamento.

Dal confronto, seguito alle relazioni sviluppate nei mesi precedenti da gruppi di studio ad hoc, è emersa l’esigenza di continuare l’analisi dei processi in atto nell’istruzione pubblica italiana al fine di costruire alternative concrete alla digitalizzazione imposta attraverso il piano Scuola 4.0, risultato di un lungo e graduale processo che da anni sta subordinando sempre più il mondo della scuola alle logiche neoliberiste che governano la società.

Il dibattito evidenzia, per chi non lo avesse ancora chiaro, la mancanza di senso e la vastità dei danni di una digitalizzazione condannata da una vasta letteratura scientifica italiana e internazionale, dall’indagine votata all’unanimità dalla VII Commissione del Senato nel 2021 sull’impatto del digitale sui processi di apprendimento degli studenti e da un documento ufficiale UNESCO di ottobre 2023 sull’educazione digitale, per i documentati danni alla salute e all’apprendimento delle giovani persone in crescita.

Attraverso l’erogazione di finanziamenti, di entità mai vista prima nella scuola italiana, si impone di fatto e di diritto la digitalizzazione, in violazione delle procedure legislative che regolano le riforme del sistema scolastico, calpestando i diritti costituzionalmente garantiti della libertà d’insegnamento e il diritto, per gli studenti e le studentesse, a poter ricevere una libera e adeguata formazione culturale.

Anche dal punto di vista economico, i finanziamenti PNRR per la scuola sono un disastro annunciato: sono soldi italiani (l’Italia è contributore netto dell’UE) che vengono concessi in prestito per imporre riforme calate dall’alto e non corrispondenti alle reali esigenze delle scuole, che oltretutto si tradurranno, dal 2028, quando matureranno i termini per la restituzione di tale debito, in ulteriori pesanti tagli alla spesa per l’istruzione.

La pioggia di nuovi dispositivi digitali, fondamentalmente già obsoleti e in sostituzione di quelli acquisiti di

recente dalle scuole e ancora utilizzabili, infine, produce un impatto ambientale pesantissimo, nonostante i vincoli

europei in tal senso.

Tutto ciò viene imposto per favorire interessi estranei al mondo della scuola: di profitto per le corporation del big-

tech e di subordinazione della trasmissione del sapere alle esigenze del modello produttivo e consumistico 4.0, cioè

il neoliberismo economico.

Si sostituisce la formazione culturale profonda degli studenti con l’addestramento al lavoro del nuovo “capitale

umano”; si marginalizzano le “conoscenze” per puntare esclusivamente alle “competenze” in particolare quelle

digitali.

Al libero arbitrio dei soggetti, costruito su un sapere critico e plurale, si sostituisce il conformismo all’epoca in cui

viviamo e a chi la domina; alla relazione corporea si sostituisce la subordinazione alla macchina.

Nel convegno sono stati affrontati nel dettaglio questi ed altri nuclei tematici e si è dato avvio ad un percorso

collettivo e orizzontale che si concretizzerà in una rete di collegamento a livello nazionale e in momenti di

confronto fattivo mediante convegni, seminari, assemblee regionali e nazionali, in cui approfondire l’analisi sul

PNRR Scuola e organizzare forme di resistenza attiva rilanciando un’idea di scuola democratica, plurale,

finalizzata alla crescita di persone consapevoli e libere.

Sono invitate a partecipare a questo dibattito costruttivo e creativo tutte le componenti scolastiche presenti sul

territorio nazionale compresi docenti universitari e intellettuali che hanno il desiderio e l’ardire di esprimersi al

fine di determinare i passi per un nuovo rinascimento culturale che riparta dalla scuola nella sua essenza più viva

e democratica.

Per informazioni e per aderire alle iniziative: mauro.giordani@protonmail.com

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