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Scuola e la crisi silenziosa: comprendere l’aumento dei suicidi tra gli insegnanti

Negli ultimi dieci anni, l’Italia ha assistito a una preoccupante tendenza: cento insegnanti si sono tolti la vita

Negli ultimi dieci anni, l’Italia ha assistito a una preoccupante tendenza: cento insegnanti si sono tolti la vita. Questa tragica statistica ha portato alla luce una crisi silenziosa che affligge il settore dell’istruzione.

La maggior parte dei casi si è verificata nel Sud e nelle Isole, con un tasso di suicidio tra gli uomini che raggiunge il 42%. Questi numeri non sono un fenomeno isolato. Già nel 2005 e nel 2009, studi provenienti dal Regno Unito e dalla Francia avevano evidenziato un rischio elevato di suicidio tra gli insegnanti.

L’usura psicofisica tra gli insegnanti è un problema universale, indipendente dal sistema scolastico adottato. Tuttavia, questa crisi è rimasta in gran parte ignorata fino ai recenti suicidi di un maestro di 57 anni in Francia e una giovane insegnante di scuola primaria della Corea del Sud. Questi eventi hanno risvegliato l’intera categoria dal torpore.

Le istituzioni dei due Paesi hanno risposto rapidamente, andando incontro alle richieste dei docenti. Questa reazione dimostra che è possibile affrontare questa crisi. Tuttavia, è necessario un impegno collettivo per garantire il benessere degli insegnanti.

In conclusione, la crisi dei suicidi tra gli insegnanti è un problema urgente che richiede attenzione immediata. È fondamentale creare un ambiente di lavoro sano e sostenibile per gli insegnanti, riconoscendo e affrontando le sfide uniche che devono affrontare. Solo allora possiamo sperare di invertire questa tendenza preoccupante.

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