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Molestie a scuola, assolto il collaboratore scolastico: la giudice si difende dalle critiche

ROMA – Un caso di presunte molestie sessuali a scuola ha scatenato una bufera di polemiche e proteste.

Si tratta del processo a carico di un collaboratore scolastico di una scuola di Roma, accusato da una studentessa

minorenne di averle toccato il sedere nel 2019.

L’uomo è stato assolto in primo grado con la formula “perché il fatto non sussiste”, con una motivazione che ha

fatto discutere: il palpeggiamento sarebbe durato solo per dieci secondi e non avrebbe avuto alcuna rilevanza

penale.

La sentenza è stata emessa il 7 luglio 2023 dalla presidente della quinta sezione collegiale del Tribunale di Roma,

Maria Bonaventura, che ora si trova al centro delle critiche.

Molti hanno accusato la giudice di aver minimizzato la gravità delle molestie sessuali e di aver offeso la dignità

della vittima.

Alcuni hanno chiesto le dimissioni della giudice o il suo trasferimento in un altro tribunale. Altri hanno invocato

una riforma della giustizia o una maggiore sensibilizzazione sul tema della violenza di genere.

La procura di Roma ha presentato un’impugnazione contro la sentenza di assoluzione, sostenendo che ci sono

elementi sufficienti per dimostrare la responsabilità dell’imputato e che la motivazione della giudice è

“irragionevole e contraddittoria”.

La giudice Bonaventura ha difeso la sua decisione, affermando di aver agito in base alla sua autonomia e indipendenza e di aver valutato attentamente le prove e le testimonianze del processo.

Ha anche dichiarato di non capire il motivo di tanti attacchi nei suoi confronti e di non aver mai “esondato” dalla sua sfera di competenza.

Il caso ha sollevato un ampio dibattito sul tema delle molestie sessuali nelle scuole e sulla tutela delle vittime. Molti hanno espresso solidarietà alla studentessa e hanno condannato il comportamento del collaboratore scolastico.

Altri hanno sottolineato la necessità di garantire il rispetto della presunzione di innocenza e il principio del giusto processo.

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