AperturaCopertinaCronacaNewsPRIMO PIANOULTIMEUncategorized

Addio ad Andrea Purgatori, il giornalista che ha raccontato l’Italia. “Il prof che tutti avremmo voluto avere a scuola”

È morto a 70 anni Andrea Purgatori, giornalista, sceneggiatore e autore di successo. La notizia è stata data dai

suoi figli e dalla sua famiglia, che hanno parlato di una malattia fulminante che lo ha colpito.

Purgatori era noto per le sue inchieste e i suoi reportage su temi scottanti della storia e della cronaca italiana,

come il terrorismo, la mafia e la strage di Ustica.

Ha collaborato con il Corriere della Sera, l’Huffington Post, La7 e molti altri media. Ha scritto anche romanzi,

saggi, fiction e documentari. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per il suo lavoro.

Andrea Purgatori nasce a Roma il 1° febbraio 1953. Si laurea in giurisprudenza e si diploma in giornalismo alla

Columbia University di New York. Inizia la sua carriera al Corriere della Sera nel 1976, dove rimane fino al 2000.

Come inviato, si occupa di casi delicati come il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, le stragi di Bologna e Ustica,

i delitti di mafia e le guerre in Medio Oriente.

Nel 1991 realizza il film Il muro di gomma, basato sulla sua inchiesta sulla strage di Ustica del 1980, in cui

morirono 81 persone a bordo di un DC-9 Itavia. Il film gli vale il Nastro d’argento per il miglior soggetto.

Nel 1994 scrive la sceneggiatura del film Il giudice ragazzino, dedicato alla figura del magistrato Rosario Livatino,

ucciso dalla mafia nel 1990.

Il film ottiene il Globo d’oro per la miglior sceneggiatura. Nel 1999 conduce su Rai 1 la trasmissione Uno di notte,

in cui intervista personaggi famosi e approfondisce temi di attualità.

Nel 2002 partecipa al programma Il caso Scafroglia di Corrado Guzzanti, interpretando la voce fuori campo che

dialoga con il conduttore. Nel 2006 appare nel film Fascisti su Marte, sempre di Guzzanti, nel ruolo del camerata

Fecchia. Nel 2008 pubblica il saggio I segreti di Abu Omar, in cui ricostruisce il caso dell’imam rapito dalla CIA a

Milano nel 2003. Nel 2009 vince il premio Sergio Amidei per la miglior sceneggiatura internazionale con il film

Fortapàsc, diretto da Marco Risi e ispirato alla vita del giornalista Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra nel 1985.

Nel 2011 scrive la sceneggiatura del film L’industriale, con Pierfrancesco Favino e Carolina Crescentini. Nel 2019 pubblica il suo primo romanzo: Quattro piccole ostriche (HarperCollins).

Purgatori era anche un docente di sceneggiatura presso l’Università degli Studi Roma Tre e presso la Scuola Holden di Torino. Era consigliere degli autori della Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE).

Tra i suoi ultimi lavori, la partecipazione al docu Vatican Girl sul caso di Emanuela Orlandi, la ragazza scomparsa nel 1983.

La morte di Purgatori ha suscitato grande commozione nel mondo dell’informazione e della cultura. Sui social sono molti i messaggi di cordoglio e di ricordo da parte di colleghi, amici e lettori.

Alcuni lo hanno definito “il prof che tutti avremmo voluto avere a scuola”. La sua famiglia ha sottolineato che era “una mente brillante”.

Andrea Purgatori ci lascia un’eredità preziosa di professionalità, passione e impegno civile. Un giornalista che ha raccontato l’Italia con coraggio e competenza. Un uomo che ha amato la verità e la libertà.

Articoli correlati

Back to top button