Scuola, una svolta per i diritti Lgbtq+: il nuovo contratto prevede identità alias e bagni neutri per i docenti trans
Il mondo della scuola si apre alla diversità e alla tutela delle persone transgender. Il nuovo contratto collettivo
nazionale di lavoro del comparto istruzione, università e ricerca 2019/21, firmato venerdì 14 luglio, contiene
infatti un articolo che introduce una serie di misure volte a garantire il rispetto dell’identità di genere dei docenti
trans.
L’articolo 21, intitolato “Transizione di genere”, prevede che le amministrazioni riconoscano un’identità alias al
dipendente che ha intrapreso il percorso di transizione di genere e ne faccia richiesta tramite la sottoscrizione di
un accordo di riservatezza confidenziale. Questo significa che il docente trans potrà usare un nome e un
cognome diversi da quelli anagrafici per le credenziali della posta elettronica, per le eventuali tabelle di turno
orari esposte negli spazi comuni e per il cartellino di riconoscimento.
Inoltre, il contratto prevede che il docente trans abbia diritto a indossare le divise di lavoro corrispondenti al
genere di elezione e a utilizzare spogliatoio e servizi igienici neutri rispetto al genere, se presenti, o
corrispondenti all’identità di genere del lavoratore.
Si tratta di una novità storica per il settore scolastico, che si allinea alle normative internazionali in materia di
diritti umani e che supera gli ostacoli e le resistenze della politica. Infatti, la norma è stata approvata dall’Aran,
l’agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, e dal ministro dell’Istruzione e del
merito Giuseppe Valditara, esponente della Lega, partito noto per le sue posizioni anti-gender e contrario al ddl
Zan contro l’omotransfobia.
La norma è stata fortemente voluta dai sindacati, che hanno sottolineato l’importanza di creare un ambiente di
lavoro inclusivo, ispirato al valore fondante della pari dignità umana delle persone, eliminando situazioni di
disagio per coloro che intendono modificare nome e identità nell’espressione della propria autodeterminazione
di genere.
La notizia è stata accolta con favore dalle associazioni Lgbtq+, che hanno elogiato il coraggio e la sensibilità dei
sindacati e hanno auspicato che questa norma possa essere estesa ad altri settori lavorativi e ad altre categorie di
persone trans, come gli studenti.
Il nuovo contratto scuola segna quindi un passo avanti verso una sempre maggiore valorizzazione di tutto il
personale della scuola, sia docenti sia Ata, come ha dichiarato il ministro Valditara. Ma segna anche un passo
avanti verso una società più aperta, tollerante e rispettosa delle differenze.